Stamina: dichiarazioni Balduzzi e Parenti (Iene) contraddittorie e irresponsabili

Filomena Gallo, Michele De Luca

Dichiarazione di Filomena Gallo e Michele De Luca, rispettivamente Segretario e co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni

 

 A fronte delle rivelazioni del quotidiano La Stampa e del settimanale L’Espresso, a fronte delle denunce di pazienti che sostengono, numeri alla mano, di essere stati truffati, a fronte di evidenze di assenza di qualsivoglia effetto terapeutico della “pozione Stamina”, a fronte di relazioni dei NAS e della Commissione Scientifica del Ministero che attestano la pericolosità della suddetta pozione, ora cominciano le giustificazioni e le retromarce.

L’ex  Ministro della Salute Balduzzi è l’ultima persona che può dare consigli al Ministro Lorenizin sul caso Stamina. Le sue dichiarazioni alla Stampa di Torino sono la conferma della sua incompetenza e per di più sono contraddittorie.

L’ex Ministro Balduzzi, che oggi dice di non avere mai avuto evidenze positive sul metodo Stamina, che addirittura ammette di non avere avuto mai neanche le evidenze della pericolosità del metodo, dimentica che stava per “firmare” una legge che avrebbe di fatto legittimato il “metodo” e lo avrebbe addirittura tolto dal controllo degli enti regolatori preposti (AIFA) eliminando di fatto la necessità della dimostrazione della sua efficacia. Dimentica di aver portato al tavolo del Ministero figure scientifiche pro-Stamina, delle quali la magistratura sta valutando la posizione, per cercare sostegno a questa sua politica. Ora il Ministro ammette di averlo fatto senza  alcuna prova di non-nocività e di efficacia. Come ha potuto la massima autorità in campo della Salute, che dovrebbe avere come primo obiettivo la salvaguardia dell’incolumità dei pazienti, autorizzare la continuazione di questi “trattamenti”? Quale organo tecnico lo avrebbe “consigliato” in tal senso?

 L’ex Ministro Balduzzi, che sostiene che il suo decreto venne stoppato dal fatto di non avere più la maggioranza in Senato, dimentica che esso venne bloccato alla Camera a fronte della sollevazione di tutto il mondo scientifico, non solo italiano, ma di tutto il pianeta (Nobel inclusi). Adesso  Balduzzi pretende di dare consigli al Ministro Lorenzin, dimenticando che se l’Italia ha evitato di approvare una legge che avrebbe sancito, almeno nel campo delle staminali, la fine della “medicina basata sulle prove”, lo deve alla determinazione e al coraggio del Ministro Lorenzin, che si è trovata a gestire una situazione difficilissima non creata certo da lei. A nostro avviso, il Ministro Lorenzin non avrebbe dovute garantire a Stamina la segretezza sul protocollo consegnato, una volta che questo fosse stato valutato dalla Commissione scientifica, ovvero il Ministero;  sotto il profilo costituzionale, è certamente tenuto a rendere pubblici sia il cosiddetto “metodo Stamina”, sia la relazione della Commissione. Si tratta di attività che sono pagate con soldi pubblici e non vi può essere, per definizione, segretezza, a meno che non si voglia inventare una nuova forma di segreto di Stato. In ogni caso l’opera del Ministro Lorenzin  è stata finora essenziale per impedire una catastrofe scientifica ed economica a carico del Sistema Sanitario Nazionale; inoltre, nonostante l’accordo di confidenzialità, ha contribuito a fare chiarezza.

 

Non solo l’ex Ministro Balduzzi cerca di chiamarsi fuori da atti che hanno dato spazio  a truffatori scientifici e venditori di illusioni. Anche i responsabili della trasmissione “Le Iene” ora cercano di dissociarsi da una campagna vergognosa. L’autore del programma, Davide Parenti, dice infatti che «Noi abbiamo avuto curiosità per un tipo di cure, ripeto compassionevoli, che mandavano dei segnali. Come con il metodo Zamboni. Io credo che adesso si sia scatenata una caccia alle streghe con la quale non sono d’accordo». Curiosità????!!!!! Le Iene hanno fatto una vera e propria campagna a favore di Vannoni ed Andolina, pubblicando anche sul loro sito il logo della Stamina Foundation [in allegato] e fornendo gli indirizzi a cui rivolgersi.  Per non parlare dei servizi volti a screditare la commissione di esperti e il Ministro Lorenzin. Le Iene sono state il megafono di Vannoni. Una cosa esatta Parenti l’ha dichiarata: siamo un programma di varietà. Una trasmissione di varietà che per fare audience abusa delle sofferenze dei malati rari, gravi e indifesi. Un varietà che non si rende neanche conto (data la profonda mancanza di preparazione specifica di chi lo fa) di aver illuso una intera popolazione, di aver minato alla radice la fiducia nei metodi scientifici di validazione delle cure mediche. Quei metodi che consentono a loro stessi e ai loro familiari di avere una aspettativa di vita di oltre 80 anni e la possibilità di essere curati con farmaci sicuri ed efficaci.

Auspichiamo che qualcuno, a livello istituzionale, faccia chiarezza e che siano stabilite le responsabilità per quanto è accaduto. Non per una resa dei conti che è concetto estraneo alle democrazie. Ma per imparare la lezione ed evitare che dopo Di Bella e Vannoni, tra qualche anno ci si ritrovi con casi simili dai connotati tribali. Ora non resta che bandire Stamina con un atto politico da tutto il territorio nazionale: i verbali dei Nas e la relazione della commissione di esperti sono inequivocabili. Il loro lavoro va difeso e accreditato con un atto parlamentare che chiuda la vicenda e ridia dignità all’Italia di fronte al mondo civile.