Sperimentazione animale, Ass. Coscioni: richiesta ai ministri per audizione di esperti italiani e stranieri prima del decreto attuativo

Il segretario dell’Associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo, il professor Michele De Luca, co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni, e il professor Cesare Galli, Consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni, hanno  inviato ai ministri competenti e ai presidenti della commissioni parlamentari competenti una richiesta di audizioni di ricercatori e esperti della materia, italiani e stranieri, affinché vengano auditi prima dell’emanazione del decreto attuativo della legge di recepimento della direttiva europea sulla sperimentazione animale. Come si legge nella lettera [TESTO INTEGRALE] “l’articolo 13 della summenzionata legge di recepimento modifica lo spirito e la sostanza della Direttiva  2010-63-EU e nel suo processo di recepimento  in legge nazionale va ben oltre quanto indicato dalla Direttiva 2010/63/UE, intaccando così uno dei suoi pilastri fondativi, l’armonizzazione delle regole nei diversi Stati dell’EU; tutto ciò porterebbe il nostro Paese in procedura di infrazione; scientificamente metterebbe la ricerca italiana fuori dall’ Europa; comporterebbe un arretramento dello sviluppo sociale ed economico dell’Italia, che non sarebbe più in grado di competere con altri Paesi in tema di ricerca ed innovazione”. L’Associazione Luca Coscioni, come ribadito anche nella mozione approvata nel X Congresso svoltosi a settembre ad Orvieto, ritiene che al momento la sperimentazione animale sia insostituibile, pur ritenendo necessario investire nello sviluppo di metodi di ricerca alternativi: di fronte alla voce della stragrande maggioranza della comunità scientifica che sottolinea come la ricerca su animali sia ancora indispensabile prima della sperimentazione sull’uomo, e che un divieto assoluto di sperimentazione comporterebbe un costo in termini di vite e salute umana, crediamo che  consentire la sperimentazione all’interno di regole stringenti per ridurre al massimo le sofferenze degli animali, sia oggi l’unica via che possiamo intraprendere. Dunque solidarietà agli scienziati come Silvio Garattini e invece piena disapprovazione dei metodi fascisti usati da una certa parte di animalisti contro i ricercatori italiani.