Esperimenti sugli animali è muro contro muro

ricerca.jpg
Repubblica
Elena Dusi

L’Italia non è un paese per scienziati? L’accusa lanciata da Nature Neuroscience in un duro editoriale ha ricevuto risposte da molti fronti. Lo spunto era la discussione di una nuova legge sulla sperimentazione animale, che impedirebbe uso e allevamento di cani, gatti e primati, imporrebbe l’analgesia prima di ogni procedura e vieterebbe test su droghe e sostanze d’abuso e xenotrapianti. Quest’ultima è una pratica molto diffusa nella ricerca sul cancro: prevede il trapianto di cellule tumorali umane nei topi per cercare negli animali una possibile cura. La prima replica è arrivata in mattinata in un appezzamento verde accanto all’Istituto Mario Negri di Milano, che effettua ricerche sui farmaci con animali da laboratorio.

Qui il movimento Animal Amnesty ha allestito un finto cimitero con la foto di un beagle su ogni croce. Per il 30 novembre la stessa Animal Amnesty ha annunciato un corteo a Milano contro il Mario Negri. L’Associazione Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, dal canto suo, ieri ha inviato una replica aNature. «Di fronte alle eccessive restrizioni della legge presenteremo un ricorso alla Corte Costituzionale», annuncia la segretaria Filomena Gallo. Ma oltre a denunciare il fossato crescente fra scienza e società in Italia,Nature aveva puntato il dito anche contro gli scienziati, inadeguati nel comunicare l’importanza delle cavie in medicina, quindi colpevoli per «la sfiducia e le false informazioni diffuse tra la popolazione».

«Ma il clima politico in Italia è tale – replica Gallo – che solo le posizioni populiste trovano spazio sui media o sono ascoltate dai legislatori. Il metodo Stamina ne è una prova». Mentre sul cimitero del Mario Negri e sulle lettere di minacce ricevute negli scorsi mesi da vari scienziati sta indagando la Digos, sul sito di Repubblica.it si è aperto un vivace dibattito che fa capire quanto il tema della sperimentazione animale sia coinvolgente e quanto divida. L’Eurispes chiede ogni anno agli italiani: «Come si dichiara a proposito della vivisezione (ovvero la sperimentazione sugli animali vivi)?». Nel 2013 l’87,3% delle persone si è detto contrario, in aumento rispetto all’anno precedente (86,3%).

Con l’iniziativa di legge popolare “Stop Vivisection”, che tra aprile 2012 e primo novembre 2013 ha raccolto in Europa oltre 1,1 milioni di firme, si chiede a Bruxelles una norma che cancelli tout court l’uso delle cavie. Anche una ditta che produce cibo per animali ha pensato di fare breccia sui consumatori trasmettendo uno spot tv contro la vivisezione. L’iniziativa però è stata in parte un boomerang: è stata criticata perché in molti alimenti per cani e gatti si usa proprio carne animale. I giovani ricercatori che sostengono un uso regolamentato della sperimentazione animale si sono intanto riuniti nel movimento Pro Test. Dario Padovan, biologo, ne è il coordinatore: «Solo il vaccino contro il morbillo, che non sarebbe mai stato possibile senza gli animali, ha salvato 2,5 milioni di vite umane».