Cure palliative, la rete prende forma

Il Sole 24 Ore Sanità
Rosanna Magnano

Il Lazio accelera sulle reti regionali per le cure palliative e la terapia del dolore con un decreto del Commissario ad acta finalizzato al recepimento dell’Intesa Stato-Regioni del 25 luglio 2012, che definisce i requisiti minimi e le modalità organizzative necessari per l’accreditamento delle strutture di assistenza ai malati in fase terminale e delle unità di cure palliative e della terapia del dolore. Il provvedimento è stato approvato venerdì 15 novembre. Lo ha annunciato il governatore del Lazio e commissario straordinario per la Sanità regionale, Nicola Zingaretti, nel corso di presentazione della campagna di sensibilizzazione «38 volte basta!» promossa da Antea Onlus Cure Palliative, un’associazione che da 25 anni a Roma assiste i malati terminali.

«Purtroppo la legge 38 del 2010 che garantisce l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore – spiega il presidente Zingaretti – è una delle leggi disattese nel Lazio, dove i malati terminali sono 12mila, solo a Roma 10mila e solo un quarto ha assistenza degna di questo nome. Come si fa a essere vicini a realtà come Antea? Con la coerenza. Venerdì abbiamo approvato il decreto per dare vita alle reti regionali di cure palliative e terapia del dolore. Primo perché è giusto che i malati terminali o i cronici del dolore e le loro famiglie abbiano vicino qualcuno in questa condizione drammatica e oggi nel Lazio non è così e poi perché questo addirittura conviene». Scopo dell’iniziativa di Antea: accendere i riflettori sul fatto che nonostante in Italia esista una legge – la 38 del 2010 – che tutela il diritto del cittadino al trattamento del dolore e garantisce l’erogazione delle terapie palliative, di fatto «l’accesso all’assistenza in Italia – avverte Antea – è ancora disatteso.

I cittadini non le conoscono a fondo e i medici non la applicano come potrebbero e dovrebbero». Eppure, in Italia – secondo i dati presentati dalla onlus – esistono oltre 15 milioni di malati (pari al 25% della popolazione) che soffrono di dolore cronico. Di questi, 7 milioni per una forma «moderata» e 8,2 milioni per una forma «severa». Le fasce d’età più coinvolte sono quelle tra i 45-54 anni (27%) e gli over 65 (25%). Oltre il 30% delle persone colpite da dolore ha difficoltà a svolgere le normali attività quotidiane. Un volantino con tutte le informazioni per accedere alle terapie è stato distribuito nelle farmacie del Lazio. Nella Regione le persone affette da dolore cronico sono 1,5 milioni, circa una per famiglia, di cui solo 20mila possono accedere all’assistenza prevista dalla legge 38 del 2010.