Sanità: adesione a manifestazione del comitato 16 novembre. Subito Lea e Nomenclatore

disabile.jpg
Gustavo Fraticelli e di Mina Welby

Piena adesione alla manifestazione organizzata per mercoledì  20 novembre dal comitato 16 novembre  dinanzi al Ministero dell’Economia.

Siamo accanto  ai malati affinché  la cura e l’assistenza siano effettivamente fornite e non rimangano ipotesi di norma in atti che non entrano mai in vigore. Basta promesse. Occorre ora realizzare una seria razionalizzazione delle spese per fornire una assistenza adeguata e qualificata ai tanti malati e disabili che da troppo tempo attendono azioni concrete dalla politica.

Il 31 dicembre 2012 sarebbe dovuto essere emanato il decreto sui LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e il 31 maggio 2013 sono scaduti i termini per l’aggiornamento del Nomenclatore tariffario: nulla è stato fatto.

Come già ribadito nell’audizione di alcuni esponenti  dell’Associazione Luca Coscioni nella Commissione diritti umani, presieduta dal senatore Luigi Manconi, e in una lettera inviata i ministri Lorenzin, Saccomanni e Giovannini sono necessarie  l’ approvazione immediata dell’aggiornamento del Nomenclatore e l’emanazione del decreto sui LEA.  Su questi punti siamo in attesa di incontro con i ministri competenti e di aggiornamenti in commissione diritti umani.

Il mancato aggiornamento del Nomenclatore, in particolare, è fatto di estrema gravità perché i Ministri  competenti sono su questo formalmente inadempienti dal 2000, termine previsto dal Decreto del Ministero della Sanità del 27 agosto 1999 n.332 (Art. 1 e 11); il danno subito dalle persone disabili e  non autosufficienti è di grandissima rilevanza tenuto conto che i contenuti dell’attuale Nomenclatore risalgono agli inizi degli anni ’90, un periodo da ritenersi ormai antico relativamente all’evoluzione delle tecnologie biomediche.

Inoltre, in linea con le nuove esigenze demografiche e con l’analisi delle esigenze di salute proponiamo non di ridurre del 25% i posti nelle  Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) ma di distribuire, in base alle diverse esigenze, la spesa per l’assistenza.

Chiediamo, infine,  che l’indicatore ISEE (indicatore di reddito e ricchezza) sia esteso  in modo opportuno nell’applicazione affinché per la parte contributi esenti ISEE,  non si crei un meccanismo in cui siano i più poveri a finanziare i ricchi.