Settantamila firme per la legge sull’eutanasia

Corriere della Sera
Maurizio Pappagallo

Sono state raccolte 70mila firme per la proposta di legge di iniziativa popolare sull’eutanasia legale. Le ha raccolte l’Associazione Luca Coscioni e le ha consegnate in Parlamento, dove ora si dovrà affrontare il tema della “dolce morte”. E, in parallelo, con “Ora, laiche intese” l’associazione vuole affrontare, oltre al discorso eutanasia, il tema del metodo scientifico, secondo le regole internazionali e a garanzia dei malati. Il X Congresso dell’Associazione Luca Coscioni, a Orvieto da venerdì 27 a domenica 29 settembre, riunirà scienziati, politici di ogni schieramento, persone malate e disabili per individuare comuni e concreti obiettivi. Priorità la campagna per porre all’ordine del giorno parlamentare proprio la discussione sulla proposta di legge sull’eutanasia. «Per impedire che siano lasciati marcire gli scatoloni con le firme come sempre hanno fatto finora i boss dei partiti», dice il segretario dell’Associazione Filomena Gallo.

Stamina – Ma il X Congresso intende, anche, dibattere sulla difesa del metodo scientifico di fronte alle manipolazioni ideologico-mediatiche, come sta avvenendo con il caso Stamina, con gli ogm e con la sperimentazione animale, dove si confondono artatamente, causa la grancassa mediatica, congetture, opzioni morali e dati di fatto empirici. Filomena Gallo e il senatore Francesco Palermo hanno presentato un’interrogazione al ministro della Salute Lorenzin sul caso Stamina. «È quanto mai urgente – ha dichiarato Palermo – richiamare l’attenzione anche politica sulla questione. Grazie anche all’apporto dell’Associazione Luca Coscioni, che fin dall’inizio ha seguito l’evoluzione della vicenda, ho ritenuto necessario richiamare il ministro a rendere note le sue determinazioni, nel rispetto delle norme vigenti a tutela della salute. Molti sono gli elementi intervenuti: il blocco dell’Aifa e il parere negativo dell’Istituto superiore di sanità sulle infusioni di Andolina; la constatazione che nella metodica utilizzata non esiste alcuna descrizione di novità scientificamente rilevanti; una lettera a uno studio legale firmata da Davide Vannoni, riportata nei suoi contenuti in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 31 agosto scorso, in cui si legge che la metodica di Stamina non è attualmente oggetto di brevetto; e infine il parere negativo espresso lo scorso 11 settembre dal comitato tecnico-scientifico per mancanza di fondamenti scientifici alla base del metodo».

Una risposta – E allora che cosa aspetta il ministro a esprimere un suo parere? «La comunità scientifica internazionale unanime si è espressa contro tale sperimentazione in assenza di dati preclinici e evidenze scientifiche – continua Filomena Gallo -. Come Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica non possiamo non sottovalutare assolutamente quanto in questo ultimo anno è emerso sul “metodo Stamina”. Ogni cittadino è libero di sottoporsi a ciò che crede essere utile per sé, ma è inaccettabile che uno Stato, che il nostro sistema sanitario nazionale, possa finanziare metodi che non hanno fondamento scientifico. Il ministro non faccia come Ponzio Pilato. Le famiglie, l’opinione pubblica, l’intera comunità scientifica sono in attesa di una risposta chiara».