Cambia il decreto Balduzzi, promossa la terapia di Brescia

La Stampa
Flavia Amabile

Stamina promosso dal ministero della Salute, con l’assistenza di Aifa, Iss e Cnt. La commissione Affari sociali della Camera ha approvato all’unanimità un emendamento al decreto staminali con un’unica condizione, la sicurezza dei pazienti. Il testo arriverà in aula domani, accompagnato da molte polemiche. Nodo della discordia è l’assegnazione all’Istituto superiore di sanità e all’Aifa della valutazione finale sulle sperimentazioni. «Il rischio, a questo punto, è che le cure in atto agli Spedali di Brescia su tanti bambini possano diventare illegali», ha avvertito il padre della piccola Sofia. Il testo votato stanzia tre milioni di euro, vincolati nel Fondo sanitario nazionale, per la sperimentazione delle terapie avanzate con cellule staminali mesenchimali e istituisce un osservatorio per il monitoraggio con esperti e associazioni dei pazienti. La sperimentazione è autorizzata a partire dal 1 luglio per 18 mesi, mentre per garantire la ripetibilità delle terapie, le modalità di preparazione dovranno essere rese disponibili ad Aifa e Iss. «L’emendamento che abbiamo approvato – ha spiegato Vargiu, presidente della commissione – dice che le cellule vanno prodotte in laboratori certificati ma che le regole di ingaggio le stabilisce Stamina, cioè porta nei laboratori il suo protocollo. Con la nostra autorizzazione in deroga Stamina può portare nei laboratori gli ingredienti che vuole a condizione che non siano nocivi per i pazienti». Non è bastato a calmare le polemiche. Il fondatore della Stamina Foundation, Davide Vannoni sostiene di avere 600 famiglie pronte a fare ricorso per ottenere le cure sulla base del loro protocollo, e ha attaccato tutti sostenendo che è in atto contro la terapia Stamina l’azione della lobby Agenzia del Farmaco-Farmindustria, per cercare di distruggere questa possibilità di cura. «Lorenzin – ha detto – usa lo stesso portavoce dell’ex ministro Sacconi, la cui moglie è direttore generale di Farmindustria». Vannoni ha tirato in ballo anche l’ex-ministro Brunetta come ex-consulente di Farmindustria. Rapide sono arrivate le smentite e gli annunci di querele. Il ministero della Salute ha precisato in un comunicato ufficiale che «l’affermazione riguardante il portavoce del ministro della Salute Beatrice Lorenzin è destituita di ogni fondamento e palesemente strumentale». Farmindustria: «Le parole del presidente di Stamina, Davide Vannoni sono prive di qualsiasi fondamento. Contrariamente a quanto dichiarato da Vannoni, Farmindustria non è mai intervenuta sul protocollo Stamina. Altrettanto falsa è la dichiarazione che l’onorevole Renato Brunetta sia stato consulente di Farmindustria. Non lo è e non lo è mai stato». Renato Brunetta, ha annunciato di aver già dato mandato ai legali «di perseguire nelle sedi opportune l’autore di queste false affermazioni».