L’ idea della proroga biennale non è andata in porto: l’ultima proposta del gruppo di lavoro tecnico sugli ospedali psichiatrici giudiziari, trasmessa la scorsa settimana al ministro della Salute Renato Balduzzi, prevede una modifica sintetica alla legge 9/2012 con lo spostamento in avanti della data di addio agli Opg di soli nove mesi, dal 31 marzo 2013 al 1 gennaio 2014. Con buona pace delle Regioni, secondo cui in così poco tempo non è realistico pensare di riuscire a realizzare le strutture sanitarie che dovrebbero ospitare gli attuali internati e i nuovi ingressi. Anche perché è sfumata l’ipotesi di introdurre nel provvedimento una deroga alle procedure sugli appalti. L’incognita non riguarda soltanto i contenuti, ma anche la forma della proroga: come i tecnici sanno bene, la strada del decreto legge è lastricata di ostacoli. Se l’Italia non avrà un nuovo Governo entro fine mese, per scongiurare il caos dovrebbe essere l’Esecutivo Monti a varare il Dl in tempi rapidi, cioè prima del 1 aprile. Da quella data, senza interventi legislativi, i magistrati non saprebbero altrimenti dove inviare le persone destinatarie di misura di sicurezza (i “folli” autori di reato). Se pure il Governo ancora in carica riuscisse ad approvare il Dl, ci sarebbe poi l’iter parlamentare per la conversione. Ennesima incognita, dato il rinnovamento delle Camere sancito dalle urne. Un bel guazzabuglio, insomma. Che fa franare il progetto di smantellamento degli Opg sostenuto dalla commissione d’inchiesta del Senato sul Ssn presieduta da Ignazio Marino (Pd). I senatori hanno dovuto fare mancia indietro anche sul sequestro dell’Opg di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), disposto il 19 dicembre scorso. II 20 febbraio Marino ha comunicato il «dissequestro condizionato» della struttura, sulla base di alcune novità positive sopravvenute (la riduzione degli internati da 237 a 174, l’individuazione dei dimissibili, l’aumento del monte ore di psichiatri e psicologi, l’introduzione di un congruo numero di operatori sociosanitari e di due tecnici della riabilitazione psichiatrica). La revoca del sequestro è subordinata ad altri interventi, da realizzarsi entro il 15 marzo: lo sgombero delle porzioni di immobile più fatiscenti (nell’ottavo reparto) e il riassetto dell’area sanitaria intramoeniale. Per i prossimi mesi, dunque, tutto resterà com’è. Ma le Regioni devono continuare a dimettere chi può essere dimesso e a studiare piani riabilitativi personalizzati per gli altri. L’addio agli Opg – chiariscono dalla Salute – è soltanto rimandato.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.