Mano bionica italiana con senso del tatto

Il primo paziente, ha spiegato Micera che collabora anche con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dovrebbe essere un ragazzo di 20 anni che ha perso la mano in un incidente. La mano bionica sara’ connessa direttamente al sistema nervoso del paziente con degli elettrodi collegati a due dei nervi principali del braccio, il mediano e l’ulnare, e oltre ad essere controllata con il pensiero dovrebbe inviare, tramite sensori sulla superficie, anche i segnali relativi al tatto: ”Maggiori sono le sensazioni che un amputato ha dall’arto piu’ grande e’ la sua accettazione – ha spiegato Micera durante la sessione, come riportano diversi siti dal Guardian al Daily Telegraph – questa potrebbe essere una nuova e piu’ efficace soluzione clinica per questi pazienti entro pochi anni”.