I casi, le cure, le esperienze. Conoscere la sclerosi multipla.

Corriere della Sera
Luigi Ripamonti

L’inchiesta pubblicata ieri sulle pagine di Salute del Corriere della Sera a proposito della sclerosi multipla non ha mancato di evocare reazioni, anche molto energiche. C’è chi ha fatto notare che abbiamo dato troppo spazio al cosiddetto «metodo Zamboni» e chi, invece, ha sostenuto l’esatto contrario. Non sorprende, ce lo aspettavamo. Quando siamo partiti con quest’indagine abbiamo preteso da noi stessi innanzitutto di non avere idee preconcette sull’argomento e di tenere ben salde nella mente le domande che moltissime persone affette da questa patologia, da parecchi mesi, ci stavano ponendo con ritmo incessante. A quelle domande, e soltanto a quelle, abbiamo provato a rispondere, facendo l’unica cosa che possono e devono fare i giornalisti, cioè fornire tutte le possibili informazioni utili ai lettori sul caso in questione. E proprio l’inesausta insistenza di chi continuava a rivolgersi a noi ci ha via via convinto a proseguire sulla strada intrapresa, ad approfondire, a cercare ancora nuovi indizi e nuove testimonianze per chiarire meglio la questione. Una scelta che è stata dettata dal senso di responsabilità, dal desiderio di non trascurare né penalizzare alcun aspetto di una vicenda che da troppo tempo sta inducendo chi è colpito da questa patologia a informarsi dove e come può e, soprattutto, dove capita, in particolare su Internet o attraverso il passaparola, senza trovare il modo di arrivare a qualche tipo di sintesi o di essere confortato da sicure garanzie di obiettività. Obiettività che, nel caso del Corriere, ha trovato un simbolo spiazzante nell’ultima pagina dell’inchiesta, che, non a caso, è stata riservata all’intervista a Nicoletta Mantovani. Proprio la vedova di Luciano Pavarotti, sebbene sia la più celebre sostenitrice di Paolo Zamboni e della sua teoria, ha tenuto a precisare a chi l’ha interpellata che, dopo essersi sottoposta all’intervento proposto dal chirurgo di Ferrara (per la precisione a una sua variante), si sente meglio e spera il benessere possa durare, ma che non pensa affatto di essere guarita dalla sclerosi multipla, come è stato invece spesso riportato. Con questo nostro lavoro speriamo di essere riusciti a fornire ai lettori del Corriere un panorama della situazione equilibrato, in un momento in cui il dibattito è ancora molto acceso. La discussione, proprio per questo motivo, è destinata a continuare. E Corriere Salute si farà carico di ospitarla, da subito sul sito Internet del giornale, dove è stato aperto un forum per i pazienti, i loro familiari, i medici e chiunque altro vorrà intervenire (l’indirizzo in cui trovarlo è www.corriere.it/salute) e poi, eventualmente, con altre iniziative.