I misteriosi Lea di Balduzzi

Il Sole24ore Sanità
Paolo Del Bufalo, Sara Todaro

Il ministro annuncia a fine anno l’aggiornamento su malattie rare, cronicità, ludopatie ed epidurale I Lea che nessuno conosce Nessuna traccia dei testi inviati all’Economia – Mancano i tempi tecnici Blitz di fine anno del ministro della Salute Renato Balduzzi: i130 dicembre 2012 annuncia di aver approvato l’aggiornamento dei Livelli essen7iali di assistenza e di aver trasmesso al ministero dell’Economia il testo per il concerto. Si tratta dell’adempimento dell’articolo 5, comma 1, della legge 189/2012 (quella che ha convertito il decretone Balduzzi) in cui si prevede che i Lea debbano essere aggiornati con Dpcm entro il 31 dicembre 2012 almeno per quel che riguarda malattie rare, cronicità, ludopatie ed epidurale per il parto indolore. Ma del testo non c’è traccia Non ce l’hanno le Regioni che dovrebbero esaminarlo per l’intesa, non ce l’hanno i tecnici e le associazioni interessate dalle nuove previsioni, non ce l’hanno le strutture di monitoraggio e controllo del Ssn. E l’arrivo all’Economia dovrebbe anche essere avvenuto in ordine sparso, non con testo unitario, con una serie di documenti divisi, così come furono trasmessi quelli del 2008 mai approvati, ma successivamente scorporati in vari provvedimenti a partire dall’aumento da 43 a 108 per i Drg a rischio di inappropriatezza L’iter poi avrebbe dovuto concludersi e non essere avviato entro il 2012, prevedendo una proposta del ministro della Salute di concerto con l’Economia, l’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, il parere delle competenti Commissioni parlamentari, tutto entro fine anno: 1131 dicembre doveva essere emanato il Dpcm di approvazione. Si tratta tuttavia di un termine non perentorio e quindi la procedura potrebbe proseguire anche oltre il limite. Ma ciò potrà difficilmente avvenire e quindi quelli della Salute sembrano destinati a restare – come li ha definiti il presidente della Commissione d’inchiesta sul Ssn, Antonio Palagiano – Lea “virtuali”. L’iter prevede l’espressione del parere parlamentare ma senza un termine preciso (e comunque dovrebbe arrivare, secondo le indicazioni dello stesso ministero della Salute, prima dell’esame in Stato-Regioni). In genere il parere parlamentare sugli atti di Governo non è vincolante: il Governo può procedere con l’adozione dell’atto, decorsi i termini, anche in assenza del giudizio delle commissioni competenti. Per quanto riguarda l’intesa in Stato-Regioni, la legge che regolamenta l’attività della Conferenza (Dlgs 28 agosto 1997, n. 281) prevede che essa debba essere sancita all’unanimità, entro trenta giorni dalla data della prima seduta in cui è all’ordine del giorno. Decorso tale termine il Governo può procedere all’approvazione d’ufficio. Dopo trenta giorni, però. Senza considerare il concerto dell’Economia che non è affatto scontato, come dimostra la storia di tutti i provvedimenti adottati negli ultimi tempi dalla Salute. Inoltre le recenti dichiarazioni del presidente dei governatori Vasco Brani sembrano escludere categoricamente che si possa trovare un’intesa all’unanimità sul tema. «Le Regioni hanno chiesto un confronto con il presidente del Consiglio, Mario Monti, e con il Governo – ha dichiarato Emani subito dopo l’annuncio del ministro sui Lea – sul tema della sostenibilità complessiva del Ssn dopo i tagli della legge di stabilità e delle precedenti manovre finanziarie. La riduzione delle risorse per il 2013 e 2014 rendono infatti, a giudizio delle Regioni, di fatto insostenibile il governo della spesa sanitaria. Per questi motivi abbiamo detto e ripetiamo che ogni ulteriore iniziativa di politica sanitaria, si tratti di standard ospedalieri, di appropriatezza odi ridefinizione dei Lea, deve poggiare su un quadro certo di risorse e, quindi, sul risultato di questo confronto Governo-Regioni. Vanno allora evitati iniziative unilaterali e annunci oggettivamente non realizzabili, soprattutto in un settore delicato come la Sanità. Peraltro il lavoro sui livelli essenziali di assistenza deve ancora cominciare il suo iter nella Stato-Regioni e ha bisogno di una condivisione di sistema che conti sulla intesa con il ministero dell’Economia e con le Regioni. La procedura prevista per l’approvazione dei nuovi Lea appare impraticabile quindi per mancanza di tempi tecnici. Solo ipotizzando che l’Economia dia subito (entro la settimana) il via libera, che il testo venga inviato alla Stato-Regioni, che questa lo inserisca all’ordine del giorno della prossima seduta (prevista per il 24 gennaio) e che poi si trovi l’unanimità nell’arco della stessa seduta, che, infine, le commissioni parlamentari competenti si esprimano anche a Camere sciolte, i nuovi Lea potrebbero vedere la luce. Il Governo altrimenti non avrà il tempo di aspettare tutti i passaggi e i 30 giorni per poter esercitare eventualmente i poteri sostitutivi anche perché dal 24 febbraio non ci sarà più. Ed è da escludere 1′ ipotesi che un nuovo ministro possa riprendere tale quale il testo del suo predecessore: unico caso in cui questi Lea potrebbero essere ripescati – ma non prima di fine primavera, ben lontani quindi dalla scadenza del 31 dicembre 2012 – è una eventuale riconferma di Renato Balduzzi al ministero della Salute. Un altro colpo – per ora – a vuoto quindi della “storia infinita” dell’aggiornamento dei Lea.

Bianco e Silvestro al Senato

Amedeo Bianco, presidente FnomCeo e Annalisa Silvestro, presidente dei Collegi lpasvi, sono candidati Pd per il Senato alle elezioni del 24 febbraio, entrambi al 4 posto nelle liste, in Sicilia il primo, in Lombardia la seconda «È il riconoscimento di ruolo e rappresentatività – ha commentato Bianco – nei confronti delle istituzioni ordinistiche e della tutela del diritto alla salute». Candidati Pd anche Nerina Dirindin, professore di Scienza delle finanze a Torino, ex assessore alla Sanità della Sardegna e direttore della Programmazione con Rosy Bindi (8 posto in Piemonte) e Ignazio Marino, già senatore Pd, candidato per il Senato al I posto in Piemonte e al 4 nel Lazio. Nella lista Monti, invece, sarà candidato come capolista probabilmente alla Camera in Piemonte 2 il ministro Renato Balduzzi e sempre in Piemonte nella lista del premier alla Camera anche Giovanni Monchiero, ex presidente Fisso.

 I contenuti della proposta del ministero della Salute

 I nuovi Lea approvati il 30 dicembre I 2012 dal ministro della Salute sono «una risposta concreta a molte persone e a molte famiglie che soffrono. Anche nelle difficoltà economiche il nostro Servizio sanitario nazionale si dimostra capace di dare risposte concrete», secondo quanto dichiarato dallo stesso Balduzzi. La priorità di aggiornamento, secondo quanto stabilito dalla lese 189/2012 è alla disciplina di esenzione per le patologie croniche e rare e alle prestazioni di prevenzione e cura della ludopatia e all’epidurale. Per la formulazione della proposta di aggiornamento è stata creata una rete di referenti regionali, «anche per valutare e tenere in conto l’esigenza di non creare disagi al cittadino e di non rendere difficoltose le procedure amministrative», spiega il comunicato di annuncio del ministero. Per alcune patologie di particolare complessità sono stati creati specifici gruppi di lavoro che hanno approfondito le problematiche relative alla malattia diabetica, alle malattie dell’apparato respiratorio, alle malattie reumatologiche, nefrologiche e gastroenterologiche, con il coinvolgimento di numerosi specialisti ed esperti. Malattie rare e croniche. Oltre a 110 nuove malattie rare (l’elenco oggi in uso è ancora quello dei Lea 2001 che ha previsto l’istituzione della rete nazionale delle malattie rare con una lista di 583 patologie coperte che salirebbero, quindi, a oltre 700) entrano nei Lea 5 patologie croniche: • le broncopneumopatie croniche ostruttive (Bpco) al II stadio (moderato), III stadio (grave), e IV stadio (molto grave), comunemente conosciute come enfisema polmonare e broncopolmonite cronica; • le osteomieliti croniche, cioè malattie croniche infiammatorie delle ossa; • le patologie renali croniche (con valori di creatinina clearance stabilmente inferiori a 85 mVmin): • il rene policistico autosomico dominante; • la sarcoidosi al II, III e IV stadio, cioè malattie che interessano più tessuti e organi con formazioni di granulomi e che comportano problemi polmonari, cutanei e oculari. Nei Lea entra anche la Sindrome da Talidomide. Ludopatia. L’articolo 5 della legge 189/2012 prevede l’inserimento nei Lea delle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione della ludopatia. In attuazione della norma, il provvedimento della Salute include le persone affette da questo tipo di dipendenza tra coloro cui sono rivolti i servizi territoriali per le dipendenze (Sert, Centri diurni ecc.) già attivi nelle Asl, e modifica la definizione del sotto-livello di assistenza, attualmente riportata nel Dpcm 29 novembre 2001 (i Lea, appunto) come «Attività riabilitativa sanitaria e sociosanitaria rivolta alle persone dipendenti da sostanze stupefacenti o psicotrope o da alcool», riformulandola come «Assistenza socio-sanitaria alle persone con dipendenze patologiche o comportamenti di abuso di sostanze». «Si afferma quindi – spiega il ministero – il principio che le persone con ludopatia hanno diritto ad accedere al Ssn per ricevere le prestazioni di cui hanno bisogno, al pari dei sos_etti con altre forme di dipendenze patologiche, senza che questo comporti ulteriori oneri dal momento che le Regioni non saranno tenute a istituire servizi ad hoc». Specialistica ambulatoriale. Il provvedimento introduce anche misure per favorire l’appropriatezza dell’assistenza specialistica ambulatoriale con una riduzione degli oneri a carico del Ssn per questo livello di assistenza. In particolare le Regioni dovranno attivare programmi di verifica sistematica dell’appropriatezza prescritti-va ed erogativa della specialistica ambulatoriale, attraverso il controllo delle prestazioni prescritte ed erogate a pazienti con specifiche condizioni cliniche e, comunque, di almeno il 5% delle prestazioni prescritte, effettuando cioè un controllo sulle ricette. Per favorire lo svolgimento dei controlli, si prevede l’obbligo del medico prescrittore di indicare nella ricetta il quesito o il sospetto diagnostico che motiva la prescrizione, pena la inutilizzabilità della ricetta. Si forniscono inoltre in un allegato, le «indicazioni prioritarie» per la prescrizione di prestazioni di diagnostica strumentale frequentemente prescritte per indicazioni inappropriate. Epidurale. Viene prevista nei Lea la maggiore diffusione dell’analgesia epidu rale, prevedendo che le Regioni individuino nel proprio territorio le strutture che effettuano queste procedure e che sviluppino programmi ad hoc per diffondere ancora di più il loro utilizzo. ***