Rivolta al San Filippo Neri «No al taglio di 6 reparti»

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Corriere della Sera – ed. Roma
F.D.F

Se il Cto, l’Eastman e il Forlanini diventeranno centri per malati cronici, il commissario Enrico Bondi sta modificando alcune decisioni: l’Oftalmico non dovrebbe subire tagli (ha solo una ventina di posti letto). Lo Spallanzani non dovrebbe essere fuso nel San Camillo, ma nel San Filippo Neri il taglio dei letti continua a oscillare: se qualche giorno fa si parlava di oltre 150 letti, ieri la diminuzione sembrava fissata in 117 posti. Intanto la mobilitazione prosegue anche negli ospedali religiosi. E all’Idi aspettano l’erogazione dei fondi promessi dal commissario la scorsa settimana per pagare una parte degli stipendi che da 4 mesi non vengono saldati agli 800 lavoratori. Intanto buone notizie dal Policlinico Gemelli che nonostante la crisi finanziaria (vanta 800 milioni dalla Regione dal 2006 a oggi) ha aperto, in collaborazione con l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità – Iapb Italia onlus, un centro multidisciplinare di diagnostica e riabilitazione visiva per bambini con deficit plurisensoriali, una realtà unica in tutto il centro-Sud. «Bondi e l’Asp (l’Agenzia di sanità pubblica della Regione ndr) hanno deciso che nel San Filippo Neri saranno tagliati 117 posti letto e chiusi 6 reparti: Urologia, Geriatria, Otorino, Cardiochirurgia, Neurochirurgia e Chirurgia Toracica — annuncia il segretario Uil Fpl di Roma Paolo Dominici —. Di fatto si declassa questa azienda che da Dea di II livello passerà a Dea di I livello». II sindacato minaccia «azioni rivendicative eclatanti cercando di coinvolgere tutte le forze sindacali, sociali e del territorio». Per Dominici sono «60 milioni di euro investiti negli ultimi 3 anni per il rilancio del San Filippo Neri che stanno per essere vanificati a seguito di una scelta inaccettabile». Oggi l’Anmirs, l’associazione dei medici degli ospedali religiosi, ha organizzato assemblee in Idi, San Carlo di Nancy, Fate bene fratelli sull’Isola Tiberina, San Pietro, Cristo Re, Regina Apostolorum e San Giovanni Battista (che hanno sospeso le prestazioni ambulatoriali e i ricoveri programmati) per protestare contro le decisioni prese da Bondi che ha decurtato di oltre 96 milioni di finanziamenti per il 2012.