Per fare un ovulo ci vogliono le staminali

Le Scienze
Michele Bellone

Dopo essere riuscito, nel 2011 a creare in nitro spermatozoi funzionanti usando cellule staminali embrionali (ES) e cellule staminali pluripotenti indotte (iPS) di topi maschi, il gruppo di ricercatori guidato da Mitinori Saitou e Katsuhiko Hayashi. dell’Università di Kyoto. ha provato a usare lo stesso approccio per ricostruire il processo di formazione degli ovociti sempre partendo da cellule ES e iPS in questo caso provenienti da topi femmine. Un tentativo tutt’altro che facile, date Ie differenze fra cellule staminali maschili e femminili, e quelle ancora più notevoli fra i processi che portano alla formazione dei due diversi tipi di gameti. Come illustrato su Science il primo passo è consistito nell’indurre Ie cellule ES a trasformarsi in cellule molto simili a quelle germinali primordiali. precursori di ovociti e spermatozoi. chiamate PGCLCs (primordial germ cell-like cells). Una volta ottenute, queste cellule sono state trapiantate in tessuti ovarici ricostruiti in vitro, a loro volta trapiantati in femmine di topo per innescare l’oogenesi, cioè la maturazione degli ovociti. Lo sviluppo delle PGCLCs è proseguito correttamente sia per l’espressione genica e il profilo epigenetico sia dal punto di vista ntnrlologico. Circa quattro settimane dopo il trapianto nei topi gli avari sono stati prelevati e analizzati, rivelando la presenza di ovociti maturi. alcuni dei quali caratterizzati da una forma più ellittica che sferica che potrebbe essere segno di una maggior fragilità strutturale. Un difetto limitato. che non sembra aver influito negativamente sulla loro fertilità. Gli ovociti derivati dalle PGCLCs sono stati fecondati e hanno generato adulti sani e pienamente fertili. Lo stesso protocollo sperimentale è stato quindi ripetuto partendo da cellule iPS, dalle quali è stato sempre possibile derivare PGCLCs in grado di generare ovociti funzionanti. Il lavoro del gruppo giapponese ha dunque confermato la solidità del sistema di studio e produzione in vitro dei gameti già sperimentato nel loro precedente esperimento sulla spermatogenesi. consentendo così un importante passo avanti per la biologia riproduttiva. sia dal punto di vista della ricerca di base sia riguardo a sue possibili applicazioni. Michele Bellone