La decisione del Governo di presentare ricorso contro la sentenza della Corte EDU che condanna l’Italia per violazione dell’art. 8, impedendo alle coppie fertili ma portatrici di malattie genetiche di accedere alla fecondazione assistita, rappresenta davvero un tentativo disperato di salvare l’insalvabile: ovvero una legge 40 che 19 decisioni italiane ed europee stanno smantellando, perché incostituzionale ed ideologica.
Effettuare una diagnosi pre-impianto comporta due importanti risultati: evitare un aborto e mettere al mondo un figlio che non soffra.
Mi chiedo come questo Governo non abbia agito mosso da questi semplici pensieri di rispetto del diritto della salute e abbia invece operato contro i cittadini italiani.
Può ancora riparare al danno: a nome di tutte le coppie portatrici di patologie genetiche, chiedo al ministro della salute Balduzzi di emanare un atto idoneo che consenta a queste coppie di avere un figlio e evitare un aborto.
Un Decreto Ministeriale, che estenda anche a queste coppie il concetto d’infecondità come già previsto nelle attuali linee guida sulla L.40 che consentono anche all’uomo fertile portatore di HIV di accedere alla fecondazione, potrebbe salvare la faccia a questo Governo ma soprattutto salvaguardare il diritto di genitorialità di tante coppie.
Comunque le associazioni di pazienti e i più dei 60 Parlamentari italiani ed europei che con l’Associazione Luca Coscioni avevano presentato un amicus curiae nel precedente procedimento dinanzi alla Corte EDU – per di più quasi totalmente accolto nelle motivazioni della decisione – non si fermano qui: vogliamo che siano rispettati i diritti di queste persone, per questo motivo ci costituiremo anche dinanzi alla Grande Camera.
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Di seguito la rassegna stampa sull’argomento:
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.