IL SUPER CATTOLICO BORG COMMISSARIO UE: LA COMPETENZA CHE BATTE L’IDEOLOGIA

Corriere della Sera
Danilo Taino

Qualche volta anche i piccoli cacciatori di streghe finiscono faccia a terra. Quando ad esempio la competenza vince sull’ideologia. Può stupire ma è successo al Parlamento europeo: la nomina a commissario Ue per la Sanità e la Protezione dei consumatori di Tonio Borg, politico ultraconservatore cattolico di Malta, è stata accettata dai deputati con una larga maggioranza – 386 voti a favore, 281 contro, 28 astenuti – nonostante la campagna di opposizione condotta da gruppi pro-aborto e di difesa dei diritti degli omosessuali; e nonostante l’ostilità di buona parte dei parlamentari socialisti. Quella di Borg, 55 anni, era in partenza una nomina difficile per gli standard di Strasburgo. Iscritto al partito nazionalista maltese, è contrario a leggi che consentono l’aborto, si oppone al riconoscimento delle unioni di fatto, in passato ha votato contro il divorzio. È rigido anche sulle politiche dell’immigrazione. Davanti al Parlamento europeo, si è trovato in una situazione simile a quella che l’ex ministro italiano Rocco Buttiglione dovette affrontare nel 20o4: giustificare le proprie opinioni — non le proprie intenzioni nel ruolo di commissario — davanti a numerosi deputati che non le ritenevano degne di un europeo. Opposizioni, dunque, non alle politiche ma alla legittimità ideologica. Butti-glione finì stritolato, non entrò mai nella Commissione Barroso. Forte anche dell’esperienza dell’italiano, Borg ha invece affrontato i deputati garantendo che rispetterà rigorosamente le leggi europee e nazionali (promessa che aveva fatto anche Buttiglione) e soprattutto ha mostrato alta competenza politica e tecnica nel rispondere alle domande. Alla fine, il Parlamento — compresi alcuni deputati del Pd — non ha dato retta agli indignati e ha guardato più ai meriti della persona che alla sua ideologia e religiosità: è cioè stato più liberale e rispettoso delle idee altrui di quanto di solito non lo sia Borg stesso. Ora sta al futuro commissario, non importa quanto integralista, mantenere le promesse di laicità.