Ue, «no» dei socialisti: Borg rischia al voto

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Avvenire
Del Re Giovanni Maria

Svolta a sorpresa, negativa, per Tonio Borg, il ministro degli Esteri maltese designato a nuovo commissario Ue alla Salute. Contrariamente alle voci dei primi giorni subito dopo l’audizione, la scorsa settimana, di fronte alle commissioni del Parlamento Europeo competenti — di per sé giudicata molto professionale da tutti — alla fine il gruppo dei Socialisti e Democratici ieri sera ha deciso di optare per il «no» alla nomina del maltese (con 62 contro 24) alla votazione in plenaria oggi al Parlamento Europeo a Strasburgo.

Gli italiani avevano proposto di astenersi. Senza i socialisti (o con solo una piccola parte di loro) non ci sono i numeri per un’approvazione della nomina di Borg: restano solo Popolari e i conservatori dell’Ecr.

Per passare, il maltese avrebbe bisogno di un’ampia adesione di singoli europarlamentari socialisti, cosa non impossibile viste le numerose prese di posizioni individuali positive al maltese. A pesare nella decisione, come nella posizione fin dall’inizio negativa di Liberali,Verdi e Sinistra Unitaria, le posizioni anti-abortiste e contro il divorzio da parte di Tonio Borg. Posizione rivendicate durante l’audizione della scorsa settimana da Borg, il quale però aveva inviato, come richiesto, una lettera ai Socialisti in cui ribadisce il suo impegno a rispettare la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.