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Corriere della Sera
Fanti Simone

L’ ho sognato a lungo prima di rinchiudere la speranza in un angolo recondito dell’anima. L’ho immaginato migliaia di volte. E ora è realtà. Dopo undici anni di paraplegia ho potuto rivivere l’ebbrezza di tornare in piedi. Tre bip e l’esoscheletro (magiche gambe bioniche), mi ha sollevato leggero, come se fosse la cosa più naturale per un uomo. Normale per gli altri, ma non per me. In piedi, chi non si ricordava più come si sta in piedi. I miei organi hanno avuto bisogno di capire la nuova situazione, mentre nel cervello i pensieri si ingarbugliavano come accade a un innamorato trovandosi di fronte all’amata al primo appuntamento. Il merito è del Rewalk, due gambe robotiche azionate da quattro motori elettrici e controllate da un computer, posto sulla schiena del paziente. Sì, sono uno degli undici volontari che, per la prima volta in Italia, stanno sperimentando l’apparecchio all’interno di un progetto in corso presso il Centro riabilitativo Villa Beretta di Costa Masnaga (Lc). Al primo tentativo riuscito, chi mi stava di fronte ha potuto leggere sul mio viso le emozioni straripanti: la paura di essere in verticale, la sorpresa di quel movimento leggero, la gioia di recuperare la mia altezza e il peso del passato. Pochi secondi per erigermi. Quegli stessi millesimi che anni fa mi separarono dalla morte e mi regalarono «Una vita a quattro ruote» (da cui il titolo del mio blog su ok-salute.it). In questi anni ho cercato di convivere con la disabilità, e anche grazie al mio lavoro presso la testata Ok Salute e Benessere e al poter raccontare l’emozione di chi è guarito da una piccola o grande patologia, ci sono riuscito. Oggi però tocca a me. Io non posso guarire, nel mio caso la disabilità è una condizione non una malattia, ma ho già provato a stare in piedi e, nel giro di sei settimane, potrò lasciare per alcune ore la carrozzina, camminare per cinque chilometri, e chissà anche salire e scendere le scale. Una magia e un percorso che racconterò sui blog di ok-salute.it e su Invisibili di corriere.it.