Disconoscimento maternità: sancito principio di uguaglianza tra gravidanza naturale e assistita per la donna. Parlamento cancelli divieto di eterologa

La notizia per cui le madri che hanno avuto un figlio in provetta potranno disconoscerlo, al momento della nascita, come le donne che lo hanno avuto da una gravidanza naturale sicuramente sancisce un principio di uguaglianza tra i due tipi di gravidanza.  Tale principio era stato già stabilito dal tribunale di Cagliari nel 2005 in riferimento al ricorso all’ interruzione di gravidanza:  si dichiarò l’assenza di differenza tra gravidanza concepita per via naturale e gravidanza concepita con la fecondazione medicalmente assistita.
Per le gravidanze  frutto di una fecondazione medicalmente assistita di tipo eterologo la Corte Costituzionale ha stabilito, con sentenza 247 del 1998, che non può essere esperita l’ azione di disconoscimento di paternità a seguito di accesso alla pma eterologa dove entrambi nella coppia hanno sottoscritto consenso informato ad accedere alla donazione di gameti per avere una gravidanza, in questo caso anche di maternità perché. Si azionano altre tutele legate all eterologa.
Nella mia esperienza da legale mai nessuna donna ha disconosciuto un figlio dopo questo percorso. 

Tuttavia  le storture della legge 40 sono tante: più si legge il testo e più ne emergono. Spesso sentenze italiane ed europee cancellano divieti assurdi di questa legge, ma ad esse il nostro Governo tecnico è pronto ad opporsi come nel caso della recente sentenza della Cedu che ha condanno la stessa legge per l’impossibilità delle coppie fertili, ma portatrici di patologie trasmissibili, di accedere alla fecondazione assistita per poter poi far eseguire una diagnosi diagnosi preimpianto. Il Parlamento dovrebbe eliminare il divieto di eterologa e di accesso alle tecniche di Pma per le coppie che ne hanno bisogno anche se fertili, queste sono questioni urgenti.