Care compagne e cari compagni, le riunioni congressuali rappresentano dei momenti importantissimi per il nostro movimento e costituiscono una occasione per rivederci tutti, dare letteralmente corpo ai nostri pensieri e alle nostre proposte politiche, ricordando la nostra natura e la nostra identità di radicali. Quindi inutile dire quanto sia dispiaciuto per non essere oggi qui a Milano con tutti voi.

Vorrei, perciò, ringraziare tutti i componenti dell’Associazione Luca Concioni per consentirmi di partecipare, anche se non personalmente, attraverso un breve intervento, a questo importantissimo IX Congresso.

Nel nostro Paese è ormai “lecito” calpestare i diritti civili e non consentire alle persone di poter vivere serenamente nel pieno rispetto dei loro diritti e delle loro libertà. È così in tanti ambiti, e in maniera particolare per i diritti connessi all’inizio e al fine vita, ciascuno di noi non può liberamente scegliere cosa sia meglio per la propria esistenza e si ritrova a dover sottostare a leggi ottuse e oramai obsolete, che non tengono minimamente conto dell’autodeterminazione dell’essere umano.

In tutta la mia vita e come Radicale ho sempre ritenuto che sia la centralità della persona e i diritti connessi e connaturati ad essa che devono promuovere e sostenere l’azione legislativa. Ritengo che sia quindi imprescindibile per l’Italia, che sempre in maniera più palese mostra un grado di corruzione e di decomposizione a tutti i livelli, che si tutelino, affermino e rendano fruibili i diritti più basilari a tutti gli individui, che assolutamente devono poter decidere in totale autonomia della propria esistenza, vedendo ripristinati per tale via i tre fondamentali principi di libertà, stato di diritto e democrazia.

Il lavoro capillare e indefesso dei componenti dell’Associazione Concioni ha sempre tutelato tale principio fondamentale ed è riuscito a raggiungere ampi ed importanti risultati. Il mio auspicio è quello che si possa superare l’ottusità di tanti e riuscire ad affermare definitivamente il principio per cui, in primis, è la dimensione individuale a dover essere tutelata e, pertanto, è necessario adattare la legislazione alle persone e non il contrario.

Ringraziandovi ancora, auguro a tutti un buon lavoro.

Il Presidente onorario del PRNTT

Sergio Augusto Stanzani Ghedini