Petizione al Parlamento Europeo sul fine vita

 Considerato che:

la ratifica della Convenzione di Oviedo per la protezione dei diritti dell’uomo e la dignità dell’essere umano riguardo alle applicazioni della biologia e della medicina, prevede che “le Parti di cui alla presente Convenzione proteggano l’essere umano nella sua dignità e nella sua identità e garantiscano ad ogni persona, senza discriminazione, il rispetto della sua integrità e dei suoi altri diritti e libertà fondamentali riguardo alle applicazioni della biologia e della medicina.”

Si prende atto che:

secondo la Convenzione di Oviedo “i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell’intervento, non è in grado di esprimere la sua volontà saranno tenuti in considerazione. ” (art. 9);

l’eutanasia clandestina è diffusa soprattutto nei paesi in cui l’eutanasia è proibita e viene praticata senza adeguate garanzie, procedure e controlli, creando numerosi abusi;

alcuni Stati membri hanno introdotto una legislazione che garantisce il diritto ai malati terminali sottoposti a costante e insopportabile dolore, che soffrono senza speranza di miglioramento della loro condizione, che richiedono insistentemente, volontariamente e in modo ben ponderato di terminare la loro vita e che, allo stesso tempo, depenalizza gli atti intrapresi da parte dei medici che soddisfano queste richieste – quando terminare la vita del paziente o aiutarli a continuare la propria vita o decidere di revocare trattamenti di sostentamento vitale;

l’applicazione di tale normativa ha portato a risultati positivi, secondo una tendenza costante o decrescente

Considerando quanto sopra si chiede al Parlamento Europeo di:

Realizzare uno studio per raccogliere, analizzare e comparare prove empiriche sulle scelte mediche sul fine vita e sul fenomeno dell’eutanasia clandestina, al fine di promuovere le pratiche migliori, di garantire il libero accesso alle cure e il rispetto del consenso informato;

Chidere agli Stati Membri di assicurare che l’autonomia del paziente, termine che include il consenso informato, la dignità alla fine della vita e la volontà della persona coinvolta, siano pienamente rispettati, nel rispetto della Convenzione di Oviedo.

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