Al fine di monitorare l’attuazione della legge 68 del 1999 a livello provinciale, il Soccorso Civile dell’Associazione Luca Coscioni promuove l’iniziativa per la trasparenza dello strumento del collocamento mirato attraverso l’accesso ai prospetti informativi sulle quote di riserva delle aziende. Questi elenchi si trovano presso i centri per l’impiego e, essendo pubblici, sono visionabili in base alla legge 241 del 1990.

La legge 68 del 1999 “norme per il diritto al lavoro dei disabili” ha il dichiarato fine di promuovere l’inserimento lavorativo di persone disabili attraverso lo strumento del collocamento mirato.
Tale istituto individua una serie di mezzi tecnici e di supporto che permettono di valutare adeguatamente le capacità lavorative delle categorie protette, al fine di creare un reale incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro.
Le imprese che contano più di 15 dipendenti hanno infatti l’obbligo di assumere persone che abbiano un’invalidità lavorativa superiore al 45%, nella misura di 1 unità se occupano da 15 a 35 dipendenti, di 2 unità se variano dai 35 ai 50, ovvero, il 7% dei dipendenti totali se questi superano il numero di 50.
Sono esonerate da tale incombenza le imprese che versano in situazioni di difficoltà come la cassa integrazione guadagni, o quelle il cui lavoro sarebbe incompatibile con una qualsiasi disabilità (trasporto pubblico aereo, marittimo e terrestre).
In caso di inadempienza alle suddette prescrizioni, sono previste delle sanzioni amministrative.
L’attività ispettiva in questa materia e l’irrogazione delle sanzioni sono esercitate dalla Direzione Provinciale del lavoro territorialmente competente, anche su segnalazione del servizio preposto al collocamento, ovvero dei centri per l’impiego, i quali svolgono altresì il ruolo da tramite tra imprese e disabile.
Questi centri, al fine di collocare adeguatamente il soggetto in attesa di lavoro, stilano una graduatoria unica di tutti richiedenti, all’interno della quale vengono inserite le capacità lavorative, le abilità, le competenze, le inclinazioni, nonché la natura ed il grado della minorazione.
Gli stessi centri, inoltre, ricevono annualmente un elenco dalle imprese, nel quale viene evidenziato il numero totale di lavoratori impiegati e la copertura della quota di riserva.
Giova sottolineare che sia la graduatoria che gli elenchi sono pubblici e, pertanto, visionabili in base all’art. 22 della legge 241/90.
Questa breve analisi della normativa la fa apparire di diretta e immediata fruibilità: obbligo di assunzione, sanzioni in caso di inadempienza, centri per l’impiego a controllare il tutto.
Ma nella pratica? A fronte di una legge tanto disciplinata, come può essere collocato solo il 3,5% dei disabili?
Purtroppo, è sufficiente dare una rapida lettura agli elenchi, per rendersi conto che, effettivamente, scarso è il numero delle aziende che copre totalmente la quota di riserva.
Un po’ di tempo fa, il caso di Marco, un ragazzo di 33 anni disabile al 50% ed iscritto al collocamento mirato, in attesa di lavoro da marzo, ci ha mandato una copia degli elenchi della provincia di Forlì-Cesena e la situazione è disarmante.
Su circa 2000 imprese, solo una decina risulta rispettare la quota di riserva, mentre aziende con molti dipendenti come la A.S.L., le Poste, o lo stesso Comune di Cesena, che darebbero lavoro complessivamente a 168 persone, ne hanno collocate solo 116.
Dati alla mano, si ha la percezione che l’impresa il più delle volte non senta gravare su di sé l’obbligo al collocamento mirato, o tanto meno tema lo spettro di sanzioni conseguenti l’inosservanza della disciplina sopra citata.
Di conseguenza, appare che le categorie cui la legge è rivolta vengano di fatto trascurate, in attesa di un lavoro che troppe volte non arriva, o, come nel caso di Marco, giunge solo dopo la consultazione degli elenchi.
Dopo 9 mesi di silenzio da parte dei centri per l’impiego e un solo colloquio (presso una Banca che ha poi dichiarato cassa integrazione), l’unica proposta concreta di lavoro gli è arrivata, infatti, solo due giorni dopo aver preso copia degli elenchi ed essersi reso conto della desolante situazione in cui versa il Comune di Cesena.

E qual è la situazione nella tua provincia? Le aziende rispettano la legge sul collocamento mirato?
Scoprilo! Segui le nostre istruzioni per l’accesso agli elenchi e inviaci una copia!

Puoi contrallare la situazione nella tua Provincia tramite un accesso agli atti amministrativi, seguendo le istruzioni che trovi nel box di soccorso civile.
Leggi anche la Convenzione Onu del 2007 sui diritti delle persone con disabilità.

Qui trovi la testimonianza di Marco.

COME ATTIVARTI

Al fine di monitorare l’attuazione della legge 68 del 1999 a livello provinciale, il Soccorso Civile dell’Associazione Luca Coscioni promuove l’iniziativa per la trasparenza dello strumento del collocamento mirato attraverso l’accesso ai prospetti informativi sulle quote di riserva delle aziende. Questi elenchi si trovano presso i centri per l’impiego e, essendo pubblici, sono visionabili in base alla legge 241 del 1990. Per questo ti chiediamo di attivarti! Come?

Vai al centro per l’impiego della tua città e richiedi una copia degli elenchi.
Ti chiederanno il tipo di supporto che preferisci e puoi scegliere tra cartaceo o CD-ROM, noi consigliamo il secondo in quanto più facile da gestire.

I centri per l’impiego hanno 30 giorni per soddisfare la richiesta. In caso di rifiuto, questo deve essere motivato. Avvisaci immediatamente: è dato ricorso al Tar contro il loro rifiuto immotivato.

Il costo della copia è dato dal numero di pagine/file degli elenchi più il costo del CD-ROM, se hai scelto questo supporto. Viene calcolato in base a delle tabelle contenenti le soglie di prezzo (es: da 1 a 100 pagine €x, da 100 a 200 €x2…). Le tabelle sono consultabili presso i centri per l’impiego. Indicativamente il costo varia dai 5€ ai 10€.

In caso di ostacoli durante questo iter ti preghiamo di contattarci immediatamente. Ti invitiamo anche a inviarci una copia degli elenchi, in modo da poter monitorare la situazione nazionale e creare un piccolo data base, per attivarci nel migliore dei modi.

Qui puoi scaricare un modello di accesso agli atti, mentre qui puoi consultare gli elenchi che abbiamo raccolto fino ad ora.