Inizierà martedì 21 settembre, alle 10 per proseguire anche nel pomeriggio e mercoledì 22 dalle 9 alle 13 il convegno dal titolo "Differing routes towards stem cell research: Germany and Italy", organizzato dal Dipartimento di Scienze umane e sociali dell’Università di Trento in collaborazione con il Max-Planck Institut di Berlino, il Progetto Scienza, tecnologia e società, la Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e la Fondazione Bruno Kessler. Il convegno sarà in lingua inglese.
Partendo dalla considerazione che i risultati e le applicazioni delle biotecnologie stanno segnando un epocale periodo di transizione nell’ambito della biopolitica e che soltanto in futuro si potrà chiarire l’effettiva portata rivoluzionaria delle ricerche in corso, il convegno intende ricostruire alcune tappe salienti che hanno portato alla scoperta delle cellule staminali e delle loro potenzialità per la medicina rigenerativa.
In secondo luogo, intende porre in evidenza alcuni aspetti del dibattito pubblico e giuridico avvenuto in Italia e in Germania negli ultimi 12 anni, cercando di individuare somiglianze e differenze nel modo in cui il potere politico affronta questioni cruciali, ma controverse, della ricerca scientifica. Si concluderà infine con una panoramica delle principali ricerche attualmente in corso nei due Paesi.
Il convegno non avrà una prospettiva bioetica, ma storica e informativa. Infatti, i relatori sono storici (Paolo Pombeni, Marie-Luise Recker, Alexandra Schwarzkopf), storici della biologia (Christina Brandt, Ariane Dröscher, Renato Mazzolini, Hans-Jörg Rheinberger), biologi (Alessandro Quattrone, Giuseppe Testa, Anna M. Wobus), giuristi (Luca Marini, Jochen Taupitz) e sociologi (Lorenzo Beltrame, Massimiano Bucchi).
Il convegno è stato organizzato in un momento particolarmente significativo del dibattito sulle cellule staminali.
«Poche settimane fa – ricordano gli organizzatori – il governo americano ha deciso che le ricerche sulle cellule staminali embrionali potranno essere finanziate anche con fondi federali e non solo con fondi privati.
Questo è l’ultimo episodio della strategia di uno Stato nei confronti di un ambito di ricerca scientifica controversa poiché riguarda questioni di interesse generale quali la legittimità di poter condurre esperimenti su embrioni umani entro i 14 giorni dal concepimento, oppure sugli effetti benefici che tali indagini potrebbero avere in campo terapeutico.
Infatti, nell’ambito degli sviluppi delle biotecnologie, le indagini, scoperte e applicazioni relative alle cellule staminali embrionali e a quelle adulte stanno provocando – secondo alcuni esperti e osservatori – una rivoluzione in biologia e grandi aspettative in ambito terapeutico. Inoltre, esse hanno suscitato un impressionante dibattito pubblico nei media, nei parlamenti europei, tra bioeticisti e giuristi».
Martedì 21 e mercoledì 22 settembre
Sala grande della Fondazione Bruno Kessler (Trento – Via Santa Croce, 77)