Grazie alle cellule staminali si potranno ricreare le arterie: lo sostiene un’équipe della Bristol University, descrivendo un esperimento decisamente innovativo. Quasi ogni giorno le cellule staminali vengono indicate come la possibile soluzione alle più disparate problematiche mediche. Ma, con le dovute e importanti eccezioni, spesso si tratta di enfatizzazioni che precorrono i tempi della sperimentazione, senza la quale la scienza non è in grado di garantire ai pazienti una terapia che non presenti rischi o che non si riveli semplicemente inutile. In questo caso, forse anche per un po’ di italico orgoglio (il team di ricercatori britannici è diretto dall’italiano Paolo Madeddu), la scoperta appare invece credibile e pare poter aprire scenari interessanti.
I medici dell’Università di Bristol sono stati in grado di estrarre staminali dalle vene che vengono espiantate dai pazienti che si devono sottoporre a interventi di bypass aorto-coronarici. Normalmente viene utilizzato un tratto di una vena della gamba, la safena, della quale, a intervento terminato, «avanza» un residuo più o meno lungo. Proprio da questa parte residua Paolo Madeddu e i suoi colleghi hanno estratto le staminali. Si tratta di cellule staminali adulte che normalmente esistono nel nostro corpo, con la funzione di fornire nuove cellule specifiche al nostro organismo quando quelle di un tessuto vanno incontro a morte.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Circulation, ha sottolineato come le cellule in esame siano in grado di stimolare la crescita di nuovi vasi sanguigni. E anche se questi dati provengono, per il momento, solo da sperimentazioni sui topi da laboratorio, gli scienziati sostengono che l’innovativa terapia potrebbe essere presto applicata anche sugli umani. Questa cura sarebbe utile, il condizionale è d’obbligo, anche per pazienti che hanno subito un attacco coronarico a causa di una scarsa irrorazione del cuore, proprio per la specifica capacità delle staminali di creare nuovi vasi che andrebbero a sopperire a quelli parzialmente occlusi.
Dalle vene usate per gli interventi i medici di Bristol riescono a estrarre qualche migliaio di staminali che sarebbero insufficienti per qualsiasi trattamento. Per ovviare a questo le cellule vengono fatte proliferare in laboratorio fino a raggiungere una popolazione di 50-60 milioni. «Abbiamo scoperto – ha dichiarato Paolo Madeddu – di riuscire a estrarre staminali anche dalle vene di un uomo di ottant’anni e questo proprio non ce lo aspettavamo. Grazie a queste cellule potremmo mettere a punto una cura costituita unicamente da cellule del paziente stesso. Ancor più in futuro potremmo surgelarle e renderle disponibili per chiunque abbia gravi problemi coronarici».
© 2010 Associazione Luca Coscioni. Tutti i diritti riservati