CARO ORLANDO, quattro anni fa, si spegneva il presidente radicale Luca Coscioni, malato di Sla, sclerosi laterale amiotrofica. Il maratoneta, innamorato del mare, della vita semplice, della Natura, era diventato il profeta muto e combattivo. Una brutta e progressiva malattia non lo aveva annientato: tutt`altro, Luca era entrato nelle nostre case proponendo all`attenzione della cittadinanza questioni ostiche e controverse. Le tematiche eticamente sensibili non sono "spendibili" politicamente: chi si occupa con passione e onestà di bioetica, ha sempre a cuore l`altro da sé e il progresso della società civile.
Alle elezioni politiche del 2001 Luca e i radicali, avendo tutto da perdere, decisero con coraggio di improntare la campagna elettorale sulla libertà di ricerca scientifica. Le nuove frontiere della scienza di base e applicata, certe promesse della medicina rigenerativa attraevano Luca, che conoscendo intimamente il dolore, la sofferenza e l`amore, meglio di tanti altri politici poteva gettare uno sguardo lucido e lungimirante oltre la siepe. Se oggi alcune nozioni etiche sono diventate bagaglio ordinario nella società, il merito è anche d`un dolce giovane, che con fatica s`è fatto paladino di valori condivisi. Rifiutando la tracheotomia, volle affermare la sua dignità di uomo, la sua libertà di scegliere e di amare. Caro Luca, che tu possa sentire sempre la carezza degli amici, dei compagni, e l`odore del mare nel tuo cielo.
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