Respinto l`emendamento del Pd: la nutrizione assistita non si tocca

 Bocciato ieri in Commissione  Affari sociali della Camera un  emedamento del Pd che  avrebbe aperto la strada al  rifiuto di alimentazione e  idratazione nelle  Dichiarazioni anticipate di trattamento  (Dat). La proposta respinta avrebbe   soppresso l’intero comma 5  dell’articolo 3 del testo sul  fine vita, che appunto  sane che -si trotta di  «forme di vitale», «fisiologicamente finalizzate  ad alleviare le sofferenze  fino alla fine della vita». E  quindi l’alimentazione e  l’idratazione «non possono  formare oggetto» di Dat.

La commissione ha inoltre  accantonato, per riproporlo  nell’articolo 4, un emendamento   della Lega che vuole precisare che le  Dat non possono essere ricostruite  sulla base degli stili di vita e che non  ha valore qualsiasi dichiarazione di  intenti rilasciata prima dell’entrata in  vigore della legge. Un altro  emendamento del Pd per ribadire il  divieto di inserire nelle Dai  indicazioni comportanti forme di  eutanasia è stato respinto, perché la   capogruppo in Commissione Livia  Turco non ha accettato la  riformulazione proposta dal relatore,  Domenico Di Virgilio (Pdl), con la  precisazione che la proibizione deve  riguardare sia le modalità attive che  quelle passive e con il riferimento agli  articoli del Codice penale che le  vietano. 

La Turco, poi, ha  ritenuto di lanciare un  monito al centrodestra   affinché «la discussione  non prosegua sulla base di  costruzioni ideologiche»,  ma la maggioranza ha  replicato contestando il  tentativo di Pd e Idv di  «scardinare l`architettura   della legge». Il sottosegretario alla  Salute, Eugenia Roccella, ha assicurato  che si sta «lavorando perché con una  buona legge, una legge di libertà,  quello che è successo a Eluana non  accada mai più». Secondo la Roccella,  infatti, «è stato il primo caso in cui una  sentenza ha portato un cittadino  italiano alla morte». Un’anomalia  attuata anche «al di fuori delle regole  dei Servizio sanitario nazionale, che è  nato per curare, e possibilmente  guarire, i malati».

 

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