Londra: il 73% sostiene il suicidio assistito. Per Avvenire sondaggio choc.

Elisabetta del Soldato

La Gran Bretagna è sempre più  pronta, sembra confermare un  sondaggio diffuso ieri dalla Bbc,  alla legalizzazione del suicidio assistito.  Attualmente aiutare una persona  a morire è illegale e comporta  una condanna fino a 14 anni. Ma il  caso di una madre assolta la settimana  scorsa dai giudici dopo aver  aiutato la figlia malata da 17 anni di  encefalomielite a morire fornendole  dosi sempre più alte di morfina,  ha riaperto il dibattito.  Ieri sera durante il programma della  Bbc Panorama, dedicato all’argomento,  sono stati resi noti i risultati  dell’indagine condotta su un campione  di mille persone: secondo questa  il 73 per cento degli intervistati crede che sia giusto aiutare a morire amici  o familiari che sono malati terminali.

 Tra questi c’è anche il celebre  scrittore britannico Terry Pratchett  al quale è stato diagnosticato nel  2007 il morbo di Alzheimer.  Pratchett  ha addirittura chiesto l’introduzione  nel Reno Unito di "tribunali" che  diano il via libera al suicidio assistito  in caso di malattia terminale e si  è detto pronto a fungere, se necessario,  da "cavia".  Lo scorso settembre il direttore della  Procura generale Keir Starmer aveva  pubblicato nuove direttive secondo  le quali non sarà più nécessariamente  reato, per esempio, accompagnare  un familiare all’estero,  in un Paese dove il suicidio assistito  è legale come in Svizzera, a morire.  «Bisognerà tenere conto delle circo-  stanze di ogni caso – aveva sottolineato  il procuratore – e ogni caso  sarà esaminato singolarmente prima  dalla polizia e poi dalla corte».  

Ma se fino a poco tempo fa si parlava  di legalizzare l’atto di accompagnare  un parente all`estero a morire,  «oggi si parla di aiutare una persona  a morire qui, in Gran Bretagna, e in  alcuni casi tra le quattro mura domestiche»,  ha dichiarato ieri Peter  Saunders, direttore dell`associazione  "Care not Killing". «Non capisco  perché proprio le persone più vulnerabili  debbano ricevere meno protezione  dalla legge. Molti casi di abuso  degli anziani accadono proprio  nel contesto di famiglie apparentemente  affettuose che invece sono  spinte ad agire per motivi di egoismo  o avidità».

 

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