Ne hanno contati 57, di casi come Eluana Englaro. Li hanno sotto gli occhi tutti i giorni e ogni anno ne nascono di nuovi (da due a cinque). Ora i quattro dirigenti generali delle Asl di Vicenza dicono sì al testamento biologico, perché "sempre più spesso vi sono pazienti costretti in questo stato". Renzo Alessi, dirigente di Arzignano, si spinge più avanti: "Sono favorevole a un testamento biologico che comprenda l’alimentazione forzata.
Ma la legge deve lasciare spazio anche alla volontà dei parenti più vicini". "La decisione va presa", dice convinto Domenico Mantoan, dg di Thiene. Soprattutto, dichiara Valerio Alberti, dg di Bassano, "dopo aver visto la lacerazione prodotta dal caso Englaro". Intanto è scoppiato un nuovo caso a Trento, dove la procura ha iscritto sul registro due pediatri ipotizzando il reato di omicidio volontario. Per accertare la morte di Selver Kurtalic, morto a 20 anni e afflitto da una grave patologia che provoca forme cancerogene agli organi interni. Il ragazzo da 18 anni era ricoverato all’ospedale Santa Chiara.
© 2010 espressonline.it. Tutti i diritti riservati
