Malati senza tetti Esistono veramente riforme a costo zero che cambiano la vita

Ora al governo basterebbe veramente poco per corrispondere a questa forma di dialogo, rivolgendosi concretamente a migliaia di cittadini spesso non rappresentati fino in fondo nemmeno dalle associazioni "di categoria". L`esecutivo potrebbe per esempio fare definitivamente luce sulla sorte del nomenclatore tariffario, un documento che elenca protesi e ausili che il Servizio sanitario nazionale fornisce a suo carico.

Si tratta in primis di rendere operativo il suo aggiornamento, tenendo conto di sviluppi tecnologici che oggi restituirebbero il diritto di parola a tanti italiani resi muti dalla malattia. Poi, visto che gli stanziamenti di risorse restano immutati, evitare errori procedurali ma decisivi, come quelli in cui incappò il governo Prodi. Infine, a degna conclusione del tutto, pubblicare il decreto in Gazzetta Ufficiale. Salvatore Usala, Giorgio Pinna e Mauro Serra, se anche avessero vo- luto arrampicarsi su un tetto, ricorrendo a una forma di protesta fin troppo abusata, non avrebbero potuto farlo. Tutti e tre sono infatti costretti su una sedia a rotelle dalla sclerosi laterale amiotrofica. Resta il fatto che lo scorso 4 novembre i tre cittadini hanno scelto di avviare un`iniziativa nonviolenta, lo sciopero della fame, per attirare l`attenzione delle autorità sulle carenze dell`assistenza domiciliare ai malati. A loro, come ha ricordato Adriano Sofri sul Foglio, si sono uniti la deputata radicale Maria Antonietta Farina Coscioni e centinaia di cittadini. E un primo obiettivo l`iniziativa lo ha raggiunto, facendo luce sulla situazione di migliaia di italiani, malati o semplicemente disabili, seppelliti in casa da burocrazia e mancato rispetto del diritto.