Fine vita, manovre per svuotare la legge

Acceso dibattito politico sul fine vita, nonostante in commissione Affari sociali della Camera l`effettivo esame dei 2600 e passa emendamenti alla proposta di legge approvata al Senato sia rinviato al termine del dibattito sulla Finanziaria.

Il difficile tentativo dei sei emendamenti di Domenico Di Virgilio (Pdl) di superare le critiche al testo adottato, cercando comunque di salvaguardarne l`impianto, è respinto con sufficienza da Benedetto Della Vedova, che definisce «ininfluenti» le proposte di modifica del relatore. Indispettito dal fatto che giovedì le firme al suo emendamento, interamente soppressivo del testo del Senato, ad una più attenta lettura sono scese da 40 a 32 (in gran parte esponenti finiani), il pidiellino radicale accusa il capogruppo Fabrizio Cicchitto di continuare le «pressioni» su quei deputati. Della Vedova considera «sbagliato etichettare il confronto che c`è nel Pdl come una guerra fra correnti», ma sostiene che il suo emendamento è un occasione per «saltare le distinzioni fra ex An ed ex Fi». E Adolfo Urso, molto vicino al presidente della Camera, si pronuncia per «migliorare» l`articolato del Senato. Ma un altro finiano, il vice capogruppo alla Camera Italo Bocchino, considera gli emendamenti di Di Virgilio «un`ottima mediazione tra le varie posizioni interne alla maggioranza», a suo dire migliorativi dell`articolato di Palazzo Madama, considerato «un`ottima base di partenza». Di fronte a posizioni che chiederebbe- ro «più rigidità» e altre «più flessibilità», secondo Bocchino «i gruppi di maggioranza hanno il dovere di far quadrato sul testo del Senato» come modificato dagli emendamenti del relatore. Per il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, però, «il testo uscito dal Senato va benissimo», anche se non rifiuta di vedere eventuali cambiamenti «condivisi». Ma Della Vedova insiste puntando il dito contro «un regime di caserma» nel Pdl. Un`evocazione «totalmente smentita proprio da ciò che sta accadendo», ribatte Cicchitto, esprimendo «condivisione» agli emendamenti di Di Virgilio, ed evidenziando la necessità di evitare un Far west determinato «da diversificati orientamenti della magistratura». Il capogruppo riceve l`apprezzamento del coordinatore del Pdl, Sandro Bondi: «lavoro prezioso». La «soft law» sollecitata da Della Vedova, mette in chiaro Raffaele Calabrò (Pdl), «non è sufficiente ad affrontare il tema». «Nella maggioranza si è aperto uno squarcio», sostiene intanto il capogruppo del Pd. in commissione, Livia Turco, che rivendica «il merito della battaglia dell`opposizione» e torna a reclamare «una legge più umana» `definendo «pessima» la legge detta "Calabrò". L`ex ministro >della Salute chiede poi «attenzione» per gli emendamenti del suo gruppo sulle dichiarazioni anticipate di trattamento (dat), sul consenso informato e gli stati vegetativi. «Superflue» le richieste della Turco, risponde Di Virgilio, in quanto già contenute nell`articolato del Senato e «soprattutto» nei suoi emendamenti. Il relatore si augura che le 2.400 proposte di modifica dei radicali non siano «un larvato ostruzionismo», rimarcando che l`abrogazione del testo base voluta da Della Vedova «lascerebbe aperti i campi all`intervento della magistratura, non lascerebbe il medico libero di agire in scienza e coscienza, e disconoscerebbe che un paziente può lasciare le dat». Il relatore spiega inoltre che uno dei suoi emendamenti «intende estendere la normativa a tutti i casi in cui sì riscontrino dal medico curante una incapacità di comprendere le informazioni e non solo nello stato vegetativo». Un altro emendamento, modificando il ddl Calabrò prevede una vincolatività del parere di. un collegio di specialisti, in caso di controversia tra fiduciario e medico curante. Quest`ultimo, tuttavia, non è tenuto ad effettuare le prestazioni indicate se contrastano con le sue convinzioni scientifiche e deontologiche. Alimentazione ed idratazione, infine, conferma un`altra proposta di modifica di Di Virgilio, non possono formare oggetto di dat, devono essere mantenute fino al termine della vita, ad eccezione del caso in cui risultino non più efficaci nel fornire i fattori nutrizionali necessari alle funzioni fisiologiche.