I cittadini al centro dello Stato

Al Congresso online dell’Associazione Luca Coscioni interviene Donatella Poretti, senatrice radicale eletta nelle liste del Pd, che traccia un bilancio della situazione politica del Paese.

A suo avviso, «l’Italia ha bisogno di adeguare le proprie leggi e di semplificarle» in modo che diventino strumenti per agevolare, e non complicare la vita dei cittadini. A questo si aggiunge il peso «delle corporazioni, che tutelano i propri interessi e non quelli della società, e di ideologie cui nessuno crede veramente ». è successo con la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita; di recente, sul ddl Calabrò sul testamento biologico approvato dal Senato e sulla RU486. Dopo il via libera dell’Agenzia italiana del farmaco all’introduzione della pillola abortiva, che è già in uso nel resto d’Europa, il Senato italiano ha disposto un’indagine conoscitiva, il cui obiettivo, secondo la Poretti, «non è conoscere, ma giudicare donne e farmaco». L’Aifa ha autorizzato il farmaco sulla base di una procedura di mutuo riconoscimento all’interno del Mercato comune europeo; e così «da una parte la politica preme, dall’altra la legge impone». La Poretti si sofferma brevemente anche sulle liberalizzazioni avviate da Bersani e sulle corporazioni, dai tassisti ai farmacisti, che ogni volta sono pronte a scendere in campo «spacciando i loro privilegi per interesse generale». Non mancano riferimenti al Sistema sanitario nazionale definito dalla senatrice come un sistema «dove il paziente è solo l’oggetto delle prestazioni sanitarie». La domanda è: «Lo Stato è al servizio del cittadino o il cittadino è il suddito in mano ad uno Stato che ne dispone a suo piacere?». Ognuno si dia una risposta.

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