Ciacca tra i primi sostenitori di Luca

 

Al Congresso online dell’Associazione Luca Coscioni interviene Tommaso Ciacca, medico chirurgo specialista in Anestesia e Rianimazione. Ciacca era stato uno dei primi a sostenere Luca quando nel 2000 il ricercatore malato di sla aveva presentato la sua candidatura per le elezioni in rete degli organi dirigenti radicali. La “lista antiproibizionista sulla scienza, sulle droghe, sui diritti individuali, religiosi, politici, economici e sessuali”, voluta da Luca, poneva l’accento sull’antiproibizionismo a 360°.
Ciacca parla di eutanasia. “Legalizzare l’eutanasia è un passo importante per i diritti civili”. Ancora una volta ritorna il tema scottante dell’ipocrisia italiana e dell’eutanasia clandestina, che si consuma quotidianamente negli ospedali italiani. “Se il 4% dei miei colleghi rianimatori, intervistati anonimamente per una indagine dell’Università Cattolica di Milano, ha ammesso di aver praticato una iniezione letale, si può presumere che siano quasi 400 gli anestesisti in Italia che abbiano agito al di fuori della legalità”.
Ciacca si sofferma poi sul caso di Giovanni Nuvoli, malato di sla, che nel 2007 “si è abbandonato alla morte con l’unico strumento che ancora aveva a disposizione: quello della nonviolenza”.
In quel caso la procura, che era a conoscenza di tutto, non intervenne e il medico di famiglia non ebbe alcuna conseguenza legale.
Adesso Maddalena Soro, vedova di Giovanni Nuvoli, ha scritto un diario su  tutta la vicenda che l’ha vista indirettamente protagonista, ma non ha ancora trovato un editore disposto a pubblicarlo. Uno spaccato sulle inefficienze dello Stato di fronte alla disabilità e sull’isolamento cui vengono condannate le famiglie”. Secondo Ciacca, bisogna innalzare il livello dello scontro nel dibattito pubblico e andare avanti. Per il diritto a morire con dignità.