Occhi nuovi dalle staminali della pelle

Valentina Arcovio

occhioSperanza dagli Usa: riprodotte le cellule della retina da tessuti dell’epidermide
Si accende una speranza per tutti coloro che hanno perso la vista o quasi a causa di malattie o danni alla retina. Ricercatori dell’Università Usa del Wisconsin, coordinati da David Gamm e Jason Meyer, hanno compiuto un importante passo in avanti nella ricostruzione di questa preziosa membrana dell’occhio. La straordinaria scoperta e stata pubblicata sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Usa, Pnas.

Gli scienziati sono riusciti a ottenere le cellule della retina a partire dalle cellule della pelle. Un risultato importante in prospettiva della creazione di una sorta di kit dì pezzi di ricambio per il corpo umano. Lo scopo è creare un doppione di tessuto o organo umano da usare come sostituto in caso quelli originali smettessero di funzionare correttamente. Qualche tempo fa Su-Chun Zhang, professore di anatomia dello stesso ateneo, era stato tra i primi a creare cellule nervose da staminali embrionali. Ora gli scienziati hanno compiuto un passo altrettanto importante. Hanno trasformato le cellule della pelle in "cellule bambine", tramite la tecnica di riprogrammazione delle "staminali pluripotenti indotte", per poi ritrasformarle in diversi tipi di cellule della retina. La tecnica che ha permesso alle cellule della pelle di regredire è stata messa a punto nel 2007 dalla stessa università. Questo metodo di riprogrammazione, che ha segnato una rivoluzione nel campo delle staminali, prevede lo sfruttamento di quattro fattori di trascrizione genetica. Attraverso l’uso dì questi, è possibile riprogrammare le cellule in embrionali staminali umane, e poi farle differenziare a piacimento in cellule di diversi tessuti.

In pratica è come avere a disposizione mattoncini che possono essere usati per costruire di volta in voltai diversi tessuti del corpo. Per il momento i ricercatori americani sono riusciti a ottenere pezzi utili alla vista, cioè cellule della retina. Un traguardo che promette in futuro di riparare i danni della retina a partire dalla pelle dello stesso paziente. Per il momento gli scienziati si accontentano di coltivare in laboratorio le cellule per usarle come modello per studiare malattie dell`occhio di origine genetica o sperimentare nuove generazioni di farmaci sempre per curare malattie della vista. «Si tratta di un passo avanti importante – ha detto Gamm – perché non solo conferma che cellule retiniche diverse possono essere ottenute da staminali simil-embrionali ringiovanite (iPS), ma anche che questo processo è simile al normale sviluppo della retina. Siamo più vicini a una costruzione completa della retina umana. In futuro i pazienti potranno guarire la retina tramite le loro stesse cellule».