Roma, gay aggrediti a coltellate

diritti gay«Vorrei andare via dall’Italia. Quello che è successo è assurdo, quando mi sono trovato il coltello conficcato ho pensato di morire». Lo ha detto il ragazzo omosessuale accoltellato l’altro ieri notte a Roma, in zona Eur, davanti al Gay Village. Il giovane, un marchigiano che lavora nella capitale, è ricoverato in gravi condizioni al Sant’Eugenio, e oggi ha chiamato i genitori per informarli di quanto accaduto. Accanto a lui, l’altro compagno aggredito, che lavora in Spagna che avrebbe deciso di voler restituire «simbolicamente il passaporto italiano».

È molto spaventato anche il testimone che ha assistito l’altro ieri notte all’aggressione di due omosessuali a Roma, in zona Eur, davanti al Gay Village e ha identificato in commissariato l’aggressore: «Adesso che quell’aggressore è ancora fuori, temo per la mia vita. Lui conosce il mio volto, mi ha visto da vicino subito dopo aver accoltellato la vittima. Il fatto che questa persona sia ancora libera mi mette paura – ha aggiunto il testimone – non credo che abbia dimenticato il mio volto. È assurdo che questo individuo sia ancora libero». I due ragazzi gay si stavano scambiando effusioni venerdì sera nel quartiere Eur a Roma e sono stati aggrediti all’uscita del Gay Village, nel parco Rosati da un uomo, che è stato denunciato dalla polizia per tentato omicidio. Una delle vittime è stata accoltellata all’addome ed è stato sottoposto ad intervento chirurgico all’ospedale Sant’Eugenio, l’altra ha avuto una prognosi di sette giorni per una ferita al cuoio capelluto perché ha ricevuto una bottigliata in testa. Il denunciato, a piede libero, è un uomo di 40 anni, con precedenti contro il patrimonio e per droga. Alle quattro i due giovani erano usciti dal Gay Village, una rassegna dell’Estate Romana dove si svolgono spettacoli e concerti organizzata dalle associazioni gay della capitale, quando si sono diretti nel Parco Rosati e lì si sono scambiati effusioni. L’uomo, a quanto si è appreso dalla polizia, infastidito dalle effusioni dei due giovani ha dapprima inveito nei loro confronti con insulti e alla loro replica si è scagliato contro di essi, prima colpendo alla testa con una bottiglia uno dei due e successivamente, ha ferito all’addome anche l’altro giovane che è caduto a terra. I due sono stati soccorsi dai poliziotti, giunti in seguito alle numerose richieste di soccorso pervenute al 113 da parte di alcuni testimoni che avevano assistito al ferimento. 

Una delle vittime, soccorsa nell’ospedale Sant’Eugenio, ha subito una ferita lacero contusa al cuoio capelluto, in seguito al colpo ricevuto con la bottiglia, l’altra è stata ricoverata e come si è appreso successivamente, è stato sottoposta ad un intervento chirurgico per la ferita all’addome. I poliziotti della Squadra Mobile hanno ricostruito il fatto grazie anche alle testimonianze dettagliate dei testimoni che avevano visto fuggire l’uomo. Gli agenti hanno quindi individuato A.S. e lo hanno denunciato d’intesa con l’autorità giudiziaria per tentato omicidio. Ed esplode la polemica. Indignato il sindaco di Roma Alemanno: «Ancora una volta devo protestare vivamente per una decisione adottata da un magistrato. È inaccettabile che un accoltellatore che ha agito con un chiaro movente di intolleranza sessuale, mettendo in pericola la vita di due persone, sia oggi soltanto denunciato a piede libero per un mero cavillo procedurale. Senza certezza della pena e senza un’ adeguata durezza di fronte ai reati di allarme sociali, qualsiasi politica di sicurezza e di lotta al crimine risulta profondamente delegittimata». «Alemanno ha ragione l’aggressore andava arrestato, l’omofobia drammatica emergenza nazionale», sostiene Franco Grillini, presidente di Gaynet, Associazione dei giornalisti gay. Mentre Vladimir Luxuria, ex parlamentare e leader storico del movimento gay, ha replicato: "«Alcuni anni fa Alemanno e il suo partito si sono rifiutati di votare una legge contro l’omofobia che ancora non esiste in Italia. Mi sembra strano che il sindaco di Roma la invochi solo adesso. È un atteggiamento politicamente schizofrenico». La procura di Roma: "Abbiamo agito secondo il codice".