Svolta in Messico, si alla droga se ad uso personale

F. Pompetti

Il possesso di droghe per uso personale è stato legalizzato questa settimana in Messico da un voto del Parlamento, che ha fissato misurazioni millimetriche per i consumatori. Cinquanta milligrammi di eroina, 40 mg. di metamfetamina, mezzo grammo di coca, 6 g. di marijuana, 0,015 g. di Lsd ed altri allucinogeni. Sotto queste soglie da prontuario medico, i possessori identificati dalla polizia saranno lasciati liberi, ma con l’invito a liberarsi dell’assuefazione.

Dopo il terzo riscontro, per loro scatterà l’obbligo di entrare in un programma di disintossicazione. Non si tratta quindi di una liberalizzazione generalizzata, ma di un tentativo di alleggerire il compito della polizia nella lotta alla produzione e allo spaccio, e allo stesso tempo un rimedio che il governo ha voluto contro il fenomeno della persecuzione dei consumatori da parte della polizia. Dall’avvento alla presidenza di Felipe Calderon nel 2006, gli agenti hanno effettuato 150,000 perquisizioni e 95.000 arresti, dei quali solo 11.000 si sono tramutati in incriminazioni. Molti dei fermi, si legge nei rapporti che accompagnavano la proposta di legge erano delle semplici forme di ricatto, operate da poliziotti pronti a riscuotere tangenti per annullarli. La legge è passata con una larga maggioranza di voti al senato, ma l’opposizione di alcuni partiti conservatori è molto forte, così come quella dell’arcidiocesi del Distretto Federale, espressa ieri sul settimanale cattolico della capitale Desde La Fè. Resta da vedere se il governo di Calderon riuscirà a farla applicare. Una misura simile era stata adottata dal legislativo messicano nel 2006 sotto la guida di Vincente Fox, ma le pressioni del governo americano e le resistenze dello stesso corpo di polizia messicano ne hanno vanificato il vigore.

La legge affianca il Messico al Portogallo, primo paese ad aver decriminalizzato il possesso di modiche quantità. In America tredici tra gli stati dell’Unione abitati da 115 milioni di persone ammettono oggi il possesso legale della sola marijuana, mentre quello delle "droghe pesanti" è penalizzato in tutto il paese. L’area più permissiva è quella della costa pacifica, punteggiata da centinaia di "cliniche per l’uso medico della marijuana", autorizzate dalla legge locale, ma soggette a raid periodici della polizia durante gli anni della amministrazione Bush. Il governo Obama lo scorso febbraio ha ordinato la sospensione delle incursioni, e ora si discute apertamente di alcuni degli aspetti finanziari legati alla circolazione dell`erba stupefacente. La lotta alla diffusione della marijuana costa infatti 15 miliardi di dollari l`anno alle casse del governatore Schwarzenegger prosciugate dalla crisi, mentre nei calcoli di chi chiede una liberalizzazione totale del mercato. si parla di un possibile gettito fiscale di 1,4 miliardi l’anno.