Marino, testamento biologico: il Pd abbia una sola voce

MariaGrazia Gerina

ignaziomarino1Qualche giorno di vacanza in Spagna, con moglie e figlia. Dentro la valigia di Ignazio Marino ci sono i risultati di una sperimentazione scientifica, appunti dei sostenitori sulla sua wiki-mozione e un libro già letto da ragazzo, 2001: Odissea nello spazio. Al ritorno lo aspettano due sfide. Il testamento biologico che approda alla Camera: «Ho già parlato con Fini, ha un approccio molto laico. Ma nel Pd ci sono ancora parecchi problemi».

E il tour congressuale che per il candidato-chirurgo riparte da Sicilia e Calabria. Perché ripartire dal Sud? «Per essere dove la democrazia è meno garantita perché c`è il controllo della criminalità organizzata. Il governo non si è mai curato del Sud. Adesso pensa solo a come risolvere una lite tra capibastone. Ma i cittadini preferirebbero al Ponte sullo stretto un pronto soccorso efficiente». Anche il Pd ha qualche problema al Sud. Ma Latorre dice che in Puglia non c`è una questione morale. E lei? «La commissione parlamentare sul sistema sanitario nazionale che presiedo ha avviato il 30 luglio una inchiesta sulla corruzione e abbiamo iniziato dalla regione Puglia. Aspetto di avere elementi precisi».

Sembra molto prudente… «No, voglio essere molto rigoroso. Posso dire però che, non solo al Sud, ci sono tanti primariati affidati in base alla segnalazione politica». Parla anche del Pd? «lo credo che questo tipo di problema esista in tutte le aree politiche e va cancellato». Testamento biologico, Fini prepara un piano bipartisan per cambiare il testo approvato al senato. Lei come risponde? «Mi sono già confrontato con Fini: l`ho incontrato e ho trovato in lui un approccio laico. Mentre nel Pd vedo ancora molta confusione: con Franceschini, ci sono Serracchiani e Binetti, Bersani ha sostenuto il mio dl, ma ha con sé Letta che avrebbe votato un decreto incostituzionale e Bindi che considera Welby un caso di eutanasia.

Non si può arrivare come nella primavera passata senza una posizione chiara: discutiamone, però alla fine votiamo e tutti si sentano vincolati alla posizione decisa». Il dubbio è che il Pd arrivi impreparato alla meta? «No, c`è un modo efficace per impostare il confronto dare la parola a chi da un punto di vista medico e giuridico si è occupato di questi temi. Altrimenti, ci ritroviamo davanti l`inconciliabilità delle correnti. che è "il" problema non solo sul testamento biologico, ma sulla fecondazione assistita, sulle adozioni per i single. In Europa siamo quasi i soli a non avere una legge sulle unioni civili. Un altro esempio? Il conflitto d`interessi». Di questo ormai parlano anche le altre mozioni… «E positivo che il Pd ricominci a parlarne. In democrazia ci si deve poter formare un`opinione in modo libero e plurale: questo in Italia non è dato. E il Pd deve smettere di stare al gioco per nominare un direttore di tg. Noi però presenteremo una proposta di legge che oltre alla tv pensi alla banda larga e alla rete. Il decreto Alfano già equipara i blog alla carta stampata, limitandone la libertà. Il Pd avrebbe potuto contrastarlo di più». Berlusconi però lei lo cita poco.

Fa troppo ldv? «L`Idv fa bene a contrapporsi a Berlusconi, lo faccio anche io. Ma un partito deve anche dire come immagina la società nei prossimi quindici anni quando Berlusconi non ci sarà più. C`è una maggioranza nel paese che su molti temi non è d`accordo con la destra, ma vuole sapere cosa pensa il Pd. Sul nucleare io dico no. E i miei avversari? Sui respingimenti c`è chi nelle altre mozioni è d`accordo con la destra». Pensa come la Bonino che il dibattito congressuale sia noioso? «Chi mi scrive vuole parlare delle misure anti-crisi, sapere del salario minimo garantito, che noi vogliamo introdurre come nel resto dell`Europa». A quale risultato punta? «Ci vuole il 51% per diventare segretario». Ma se nessuno lo raggiunge potrebbe fare da ago della bilancia? «Non è quello che mi interessa: voglio contribuire a dare una identità precisa al partito con l`unica corrente che riconosco, quella dei circoli».