Testamento biologico, un registro a Venezia

«Venezia segua l’esempio di Pisa, Udine, Roma, Cagliari, Torino. Istituisca un registro comunale dei testamenti biologici». E’ la richiesta avanzata ieri da Franco Fois (Associazione Luca Coscioni) e Alvise Ferialdi (Sinistra e Libertà), con il supporto di Cristiano Samueli, medico presidente dell’Associazione italiana per le decisioni di fine vita, e di alcuni politici locali del Pd (da Marta Meo a Margherita Grigolato) che appoggiano la candidatura di Ignazio Marino alla segreteria del partito. «Puntiamo a raccogliere almeno mille firme – spiega Fois – Domani (oggi per chi legge, ndr) dalle 10 allestiremo il primo banchetto ai piedi del ponte della Costituzione-Calatrava. Poi saremo a Marghera, in piazza Ferretto e nei principali centro della città». Il registro dei testamenti biologici dovrà raccogliere le Dat (dichiarazioni anticipate di trattamento), un modulo in cui sia chiaramente indicata la volontà del cittadino di essere o meno sottoposto a trattamenti sanitari in caso di lesione cerebrale irreversibile o malattia irreversibile inguaribile o di malattia che costringa a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali in situazioni di fine vita. «Come cittadino chiedo al Comune di farsi garante e custode della volontà di chi presenterà le Dat – afferma Cristiano Samueli – Come medico auspico che la mobilitazione popolare serva anche a chi, in Parlamento, dimentica quanto previsto dal codice di deontologia medica». Da Alvise Ferialdi (Sinistra e libertà) un appello al vicesindaco Michele Vianello che, su Facebook, ha annunciato l’adesione alla petizione. «Rispolveri dai cassetti anche l’ordine del giorno sulle coppie di fatto per un’autentica Venezia città dei diritti». (m.sca.)