Cerbai, Cattaneo, Garagna annunciano ricorso al Consiglio di Stato

Riportiamo di seguito due agenzie di stampa lette stamane a Radio Radicale in merito al ricorso al Consiglio di Stato delle tre ricercatrici italiane  in seguito alla  bocciatura da parte del Tar del ricorso  contro il Bando del ministero del Welfare che destina 8 milioni di euro a progetti di ricerca sulle staminali, escludendo gli studi sulle embrionali.

L’Ass. Coscioni ha creato il fondo “Spese ricorso Cattaneo-Cerbai-Garagna” per contribuire alle spese legali delle tre ricercatrici.

STAMINALI: RICORSO A CONSIGLIO DI STATO SU BANDO MINISTERO CHE ESCLUDE EMBRIONALI = SCIENCE E NATURE TORNANO SU VICENDA, RICERCATRICI IMPUGNANO SENTENZA TAR Roma, 22 lug. – (Adnkronos/Adnkronos Salute) – Ricorreranno al Consiglio di Stato per far valere le loro ragioni contro il Bando del ministero del Welfare che destina 8 milioni di euro a progetti di ricerca sulle staminali, escludendo gli studi sulle embrionali. Le tre ricercatrici che si erano rivolte al Tar del Lazio, che la scorsa settimana ha bocciato il loro ricorso, non si arrendono e sono decise a impugnare la sentenza del Tribunale. Ad anticipare la decisioni di Elisabetta Cerbai, farmacologa dell’universita’ di Firenze, Elena Cattaneo, direttore del Centro interdipartimentale di ricerca sulle cellule staminali dell’universita’ Statale di Milano, e Silvia Garagna, biologa all’universita’ di Pavia, e’ il loro legale Vittorio Angiolini, sentito da Science, la nota rivista scientifica che si e’ occupata della vicenda. E non e’ la sola. Anche Nature torna sul caso italiano, rendendo nota la decisione del Tribunale. Secondo le ricorrenti, non spetta al Governo definire le strategie tecnico-scientifiche attraverso cui cercare di raggiungere l’obiettivo stabilito dalla ricerca: nel loro caso studiare la biologia delle cellule staminali e le opportunita’ da loro offerte. "Sarebbe come se l’Esecutivo -spiega Cerbai all’ADNKRONOS SALUTE- decidesse di aprire un bando per produrre autovetture piu’ ecologiche e poi inaspettatamente e senza alcuna motivazione escludesse l’uso dell’idrogeno. Crediamo che questo non sia costituzionale e sia inoltre contro l’interesse del cittadino al quale deve giungere il massimo ritorno dagli investimenti pubblici e dalla competizione per le migliori idee negli ambiti di ricerca legalmente permessi". L’esclusione delle embrionali si era tinta di giallo perche’ il testo del Bando, licenziato da una commissione di scienziati, inizialmente contemplava anche gli studi sulle cellule-bambine. La frase sull’esclusione sarebbe stata poi inserita in seconda battuta. "Abbiamo fatto ricorso al Tar -spiega Cerbai- perche’ si tratta di una ricerca legale in Italia e scientificamente importante e quindi non vi sono motivazioni giuridiche ne’ scientifiche per escluderla da un bando che studia la biologia delle staminali e le loro opportunita’ applicative. In queste condizioni l’esclusione e’ inconciliabile con l’Art 33 della Costituzione". Secondo Angiolini, l’avvocato delle tre ricercatrici, la decisione del Tar non sembra legalmente sostenibile. "La ragione per cui la Legge 40 sulla fertilizzazione in vitro e’ citata nella sentenza del Tar -sottolinea sulle pagine di Science – e’ totalmente oscura". Da qui la decisione di appellarsi al Consiglio di Stato. "Anche perche’ -sottolinea Cerbai- ora la decisione del Tar cancella non solo la liberta’ di ricerca in un campo specifico, ma anche l’autonomia del ricercatore tout court attribuendolo ingiustificatamente a dipartimenti e universita’". Come sottolineato dalla Cattaneo sulle pagine di Science. "La bocciatura al Tar del nostro ricorso -scrive la studiosa- fa sorgere ulteriori perplessita’ in quanto stabilisce che solo gli Istituti e non i singoli scienziati erano eliggibili a fare ricorso. Dalla sentenza pare che, secondo il Tar, gli scienziati non avrebbero il diritto di appellarsi contro un bando pubblico che limita la loro liberta’ di ricercare nell’ambito della legge e tutelata dalla Costituzione". "Il verdetto -conclude, dura, Cerbai- sembra essere ispirato da un’ideologia che sorregge la Legge 40 piu’ che dalla legge stessa che, del resto, e’ permissiva per la ricerca sulle cellule staminali embrionali umane e, se valgono i dati dell’Eurobarometro 2006, ha il consenso del 60% degli italiani".

STAMINALI: EMBRIONALI,SU NATURE E SCIENCE CASO RICERCATRICI DOPO CHE TAR LAZIO HA BOCCIATO LORO RICORSO (ANSA) – ROMA, 22 LUG – Risalto internazionale per la vicenda delle ricercatrici italiane che si sono viste bocciare, dal Tar del Lazio, il ricorso nel quale denunciavano il mancato finanziamento della ricerca sulle cellule staminali embrionali. Un articolo sul caso delle ricercatrici italiane, tra cui Elena Cattaneo, dell’universita’ di Milano, e Elisabetta Cerbai, dell’universita’ di Pavia, e’ stato pubblicato su Science on line e un altro apparira’ domani su Nature. Sull’articolo di Science si fa riferimento all’Italia come un Paese in cui ‘la Chiesa Cattolica ha una grande influenza sulla politica’ e in cui ‘i ricercatori che vogliono lavorare sulle cellule staminali embrionali umane devono lottare’. ‘Abbiamo fatto ricorso al Tar – ha spiegato Cerbai – perche’ si tratta di una ricerca legale in Italia e scientificamente importante e quindi non vi sono motivazioni giuridiche ne’ scientifiche per escluderla da un bando che studia la biologia delle staminali e le loro opportunita’ applicative’. Intanto si sono chiusi i termini per la presentazione dei progetti e le ricercatrici non hanno potuto sottomettere i loro progetti. ‘Abbiamo lavorato molto al completamento del nostro progetto – ha dichiarato Cattaneo – e ci sembra ingiusto che questo ora non possa essere ufficialmente valutato. Noi troviamo nella scienza, nella legge e nella Costituzione evidenze a supporto della presentazione dei nostri progetti’. Le ricercatrici italiane che si sono viste bocciare dal Tar del Lazio il ricorso nel quale denunciavano il mancato finanziamento della ricerca sulle cellule staminali embrionali andranno avanti e impugneranno la decisione al Consiglio di Stato. Lo hanno annunciato le ricercatrici, tra cui Elena Cattaneo, dell’universita’ di Milano, e Elisabetta Cerbai, dell’universita’ di Pavia, con una dichiarazione affidata alla rivista Nature che sara’ pubblicata sul prossimo numero. Lo scorso 16 luglio, il Tar del Lazio ha bocciato l’appello delle tre ricercatrici universitarie contro la decisione del governo di aprire un bando per studiare la biologia delle cellule staminali e le opportunita’ da loro offerte, escludendo inaspettatamente la ricerca sulle cellule staminali embrionali. ‘La sentenza del Tar – ha dichiarato Cerbai – e’ in palese contrasto con gli Statuti delle Universita’ a cui apparteniamo e contraddice i regolamenti e le procedure che attribuiscono al ricercatore il ruolo di Soggetto proponente e Responsabile delle ricerche’. ‘La bocciatura al Tar del nostro ricorso – ha precisato Cattaneo – fa sorgere ulteriori perplessita’ in quanto stabilisce che solo gli Istituti e non i singoli scienziati erano eliggibili a fare ricorso’.