Roma – Ieri ore 15, ingresso di palazzo San Macuto in via del Seminario, sede di molte commissioni parlamentari tra cui quella di Vigilanza sulla Rai. Il gruppo di esponenti radicali arriva e blocca la via, sedendosi o sdraiandosi per terra. Tutti indossano magliette con una scritta: «Lotta di liberazione democratica dell’Italia dall’infame regime partitocratico».
Sono Marco Pannella, Emma Bonino, Sergio D’Elia, Marco Beltrandi, Maurizio Turco, Maria Antonietta Coscioni, Rita Bernardini. Una protesta nota dalla sera prima: i radicali manifestano, come spiega una lunga nota, perché il loro movimento politico nei notiziari Rai «è stato azzerato, escluso dall’informazione e dall’approfondimento politico, gli è stato impedito di poter essere conosciuto e valutato dall’opinione pubblica. Contro questa situazione di inaudita illegalità costituzionale abbiamo fatto di tutto: scioperi della fame e della sete, occupazioni di luoghi istituzionali, iniziative giudiziarie, ma è nostro dovere intervenire per non essere complici della violazione delle più elementari leggi della democrazia». Il traffico si paralizza. Diventa impossibile l’ingresso agli uffici di San Macuto. Qualche momento di tensione. Barbara Mannucci e Barbara Saltamartini del Pdl, attese alla commissione Infanzia, discutono con Pannella e organizzano una specie di contro-picchetto per poter entrare. Saltamartini: «Sono stupita che una forza parlamentare seria e che io stimo come i radicali impediscano ai parlamentari di svolgere il proprio lavoro».
Poco dopo ecco la mediazione del vicepresidente dei deputati Pdl, Italo Bocchino: il contro-presidio viene sospeso. L’unico a varcare la soglia è il pd Ivano Strizzolo. Protesta il leghista Davide Caparini che chiede a Pannella di sciogliere il blocco. Proprio Pannella ribatte: «Diamo un piccolo fastidio, non abbiamo impedito l’ingresso a palazzo San Macuto ma solo a un portone». Infatti Margherita Boniver, Pdl, usa l’accesso laterale dopo aver trovato via del Seminario occupata. Alla fine interviene la polizia che apre un «corridoio» per permettere l’ingresso: ma Pannella e gli altri proseguono il presidio. Oggi alle i i verranno ricevuti dal presidente dell’Autorità garante delle comunicazioni, Corrado Calabrò. Però continuano ad aspettare risposte anche da Sergio Zavoli, presidente della commissione di Vigilanza, e dalla dirigenza della Tv pubblica. Protestano i giornalisti Rai contro l’assenza di un governo per l’azienda: sciopero proclamato per il 31 marzo. Vertici Rai e dopo-Petruccioli: Dario Franceschini, leader pd, parla di una «trattativa sgradevole, faticosa per colpa di una legge sbagliata» ma assicura che «tutto sarà trasparente, faremo tutto in fretta e bene».