Le menzogne di Mons. Fisichella

Telmo Pievani

natureLa rivista Nature è tornata nuovamente sul dibattito italiano riguardante le fonti di cellule staminali, denunciando duramente l’opera di disinformazione sistematica operata da alcuni gruppi di pressione sui grandi mezzi di comunicazione del nostro paese circa le potenzialità sperimentali e terapeutiche delle cellule staminali embrionali e la valenza etica di questo campo della ricerca scientifica (Elena Cattaneo, “Science, Dogmas and the State”, Nature, 456, pp. 444-445, 27 Nov. 2008).

L’autrice punta in particolare l’attenzione sulla falsità secondo la quale le staminali embrionali umane si sarebbero rivelate sperimentalmente del tutto inutili, essendo ormai praticamente abbandonate. Come Nature autorevolmente ribadisce e come ha ripetuto a chiare lettere lo stesso scopritore della tecnica di riprogrammazione genetica capace di far regredire cellule adulte allo stadio di staminali simil-embrionali pluripotenti (iPS), Shinya Yamanaka, si tratta di affermazioni prive di qualsiasi fondamento, introdotte nel dibattito per generare confusione e inquinarlo con falsi argomenti. Ricordiamo che cosa scrive Yamanaka in un articolo dal titolo inequivocabile “New advances in iPS cell research do not obviate the need for human embryonic stem cells”: “Gli sviluppi sulle cellule iPS non sarebbero stati possibili senza i molti anni dedicati alla ricerca sulle cellule staminali embrionali umane. Non possiamo sostenere il concetto che la ricerca sulle cellule iPS possa proseguire senza la ricerca sulle cellule staminali embrionali umane”. Indispensabili per arrivare fin qui, ancora necessarie per il futuro: molto semplice.

Ebbene, ancora il 24 gennaio 2009, in un’intervista al Corriere della Sera (p. 6), Monsignor Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia per la vita e rettore della Lateranense, commentando aspramente le prime decisioni del presidente statunitense Barack Obama, a proposito di ricerca sulle staminali afferma, senza l’ombra di un contraddittorio, che: “In tutto il mondo gli scienziati spiegano che la ricerca sulle staminali adulte funziona mentre quella sulle embrionali non va da nessuna parte”. Insistere su queste ultime “significherebbe imboccare un vicolo cieco indicato dall’ideologia e non da una valutazione scientifica”. Come chiunque può verificare accedendo alla letteratura scientifica di riferimento (sinteticamente richiamata su MicroMega, 6-2008, pp. 181-188), si tratta di un totale e inaccettabile stravolgimento della realtà. Un simile atteggiamento in qualsiasi paese civile dovrebbe generare un’ondata di indignazione, innanzitutto morale. Come ha scritto Elena Cattaneo sul Sole24Ore del 16 novembre 2008: “Usare l’argomentazione falsamente scientifica, sfruttando una posizione da ‘guida morale’ (e dunque non discutibile) per deformare il piano della discussione significa interferire improvvidamente in un campo di ‘non competenza’ (intesa come conoscenza scientifica)” (Domenicale, p. 39).

Non un solo giornalista italiano ha ancora posto le uniche domande possibili in questi casi: quali scienziati sostengono l’inutilità delle embrionali? Quali studi sperimentali? Pubblicati su quali riviste? Ciò che ancor di più dovrebbe indignare qualsiasi persona intellettualmente onesta è che simili affermazioni rientrano nel contesto di moralistiche rampogne circa “l’arroganza di chi” – in questo caso Obama – “avendo il potere pensa di poter decidere della vita e della morte”. Ma, a proposito di “arroganza”, mistificare la realtà scientifica per i propri scopi, negando l’evidenza scientifica del lavoro in corso di migliaia di ricercatori, a quale “valore” o “principio” etico si ispirerebbe? Quale autorità sulle coscienze pensano di esercitare le nostre sedicenti guide morali adottando queste tecniche di disinformazione? L’autorevolezza di un’autoproclamatasi guida morale non dovrebbe basarsi sulla credibilità, e dunque sul rispetto della verità, storica e scientifica? Viceversa, quanto è “eticamente riprovevole” continuare a sostenere che le cellule staminali adulte, e quelle soltanto, fanno miracoli? Quanto è eticamente riprovevole generare aspettative infondate e speranze illusorie per la sola ragione di voler propagandare una fonte di staminali a scapito dell’altra? Quanto è eticamente riprovevole lasciar deperire embrioni congelati che potrebbero essere un dono preziosissimo per ricerche di utilità universale? Quanto è eticamente riprovevole che non siano ancora state date risposte chiare su come sono stati attribuiti in Italia dal 2003, e con quali risultati sperimentali, i lauti fondi pubblici destinati alle ricerche sulle cellule staminali adulte?

Ripetiamolo: qui non si stanno argomentando le ragioni per cui l’utilizzo delle embrionali sarebbe moralmente riprovevole, in un civile e legittimo dibattito fra una pluralità di posizioni etiche e di dottrine religiose, ma si sta spacciando per realtà scientifica (“in tutto il mondo gli scienziati spiegano che”) ciò che realtà scientifica non è affatto. Restiamo dunque in attesa fiduciosa, come chiesto nel numero 6-2008 di MicroMega senza aver ottenuto finora alcuna risposta, che siano rettificate – oppure che siano esibite le prove a favore attraverso adeguate citazioni di lavori sperimentali confermati – le affermazioni di Ernesto Galli Della Loggia (ricerca sulle staminali embrionali “oltre che eticamente riprovevole di fatto inutile”), del cardinale Javier Lozano Barragan (“gli scienziati dicono ora che le staminali embrionali non servono a nulla”) e di Monsignor Rino Fisichella, rilasciate rispettivamente il 20 novembre 2007, il 12 novembre 2008 e il 24 gennaio 2009. Un ulteriore silenzio degli interessati potrebbe essere interpretato dai lettori come l’implicita ammissione di essere stati colti sul fatto nel bel mezzo di un’assai poco edificante campagna ideologica.