Testamento biologico, nutrizione obbligatoria via al testo di maggioranza, Marino contesta

Paola Coppola

SenatoPd spaccato sulla proposta del relatore della commissione Sanità, che nove senatori democratici definiscono "buona sintesi"

Roma – Il dibattito sul testamento biologico entra nel vivo. La discussione sul ddl appena presentato in commissione Sanità al Senato si preannuncia accesa.

Il Pdl, con qualche eccezione, fa quadrato intorno al testo, e difende la sintesi di dieci proposte illustrata dal relatore Raffaele Calabrò.Si spacca invece il Pd, con il senatore Ignazio Marino che contesta il ddl e altri nove senatori che lo definiscono invece una «buona sintesi». Uno dei principi cardine del testo elaborato dalla maggioranza stabilisce che nutrizione e idratazione non possono essere oggetto della Dichiarazione anticipata di trattamento (o Testamento biologico). «Sono atti eticamente e deontologicamente dovuti, in quanto forme di sostegno vitale, la cui sospensione configurerebbe un’ipotesi di eutanasia passiva», ha chiarito Calabrò. I capisaldi della Dai sono poi fissati in 10 articoli a partire dal principio che si «riconosce il diritto alla vita inviolabile e indisponibile, garantito anche nella fase terminale dell’esistenza e nell’ipotesi in cui il titolare non sia più in grado di intendere e di volere». Un altro punto riguardala libertà del medico che, ha rilevato Calabrò, «non deve limitarsi a eseguire meccanicamente i desideri del paziente ma ha l’obbligo morale di valutarne l’attualità in relazione alla situazione clinica e ai nuovi sviluppi scientifici», Il testo precisa poi che il soggetto può esprimere orientamenti su «l’attivazione e non attivazione di specifici trattamenti sanitari» ma «non può inserire dichiarazioni finalizzate all’eutanasia attiva o omissiva», e che la Dat inoltre non è né obbligatoria né vincolante, è raccolta da un notaio a titolo gratuito e sottoscritta da un medico, ha validità di tre anni e può essere rinnovata, revocata o modificata. È prevista anche la figura di un fiduciario. Partenza in salita per il ddl: mentre il ministro del Welfare, Sacconi, avverte: è necessaria «subito una legge», sul testo è polemica. Giudizi divergenti dagli esponenti del Pd che in vista dei lavori parlamentari hanno definito un «orientamento prevalente» senza votare una linea maggioritaria. Boccia il testo il senatore Marino, lo definisce »lontano dalle sofferenze dei pazienti» e avverte che la legge «porterà a un enorme numero di conflitti in tribunale e davanti alla Corte costituzionale». Lo stesso testo per nove senatori Pd è «una buona sintesi che coniuga difesa della vita e libertà della persona». «Emergono spunti interessanti» anche perii senatore Pd Daniele Bosone, mentre Emma Bonino (Radicali) mette in guardia contro il rischio che «si possano aprire dei conflitti di competenze» rispetto alle sentenze sul caso Englaro. Difende il ddl la maggioranza, tranne qualche eccezione come Della Vedova. Per Eugenia Roccella è «equilibrato», mentre il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, invita a fermare la«deriva eutanasica di fonte giudiziaria».