Eluana, la procura ricorre:”Non fatela morire”

di Carmelo Lopapa
tribunaleROMA – L’alimentazione forzata di Eluana Englaro deve proseguire. La procura generale di Milano presenta ricorso contro l’ordinanza della corte d’appello che autorizza la sospensione dei trattamenti terapeutici. Un pronunciamento che era stato confermato tra mille polemiche dalla Corte di Cassazione. Adesso la semplice istanza della procura impedisce alla famiglia della ragazza che vive da 16 anni in coma vegetativo di interrompere l’alimentazione e l’idratazione di Eluana.
La svolta sul piano giudiziario matura proprio nel giorno in cui la Camera dei deputati approva – coi voti del Pdl, della Lega e dell’Udc-il provvedimento con cui viene sollevato conflitto d’attribuzione contro tra poteri dello Stato davanti alla Corte Costituzionale. Il Pd, al termine di una lunga mediazione interna, non ha partecipato al voto. Hanno votato contro i soli dipietristi. E lo schema si ripeterà oggi al Senato. Il Parlamento, nella sostanza, contesta alla Cassazione 1’»invasione di campo», un pronunciamento giudicato «esproprio della funzione legislativa». Il Pdl plaude alla decisione del Pg di Milano, da Quaglieriello alla Roccella ritengono l’intervento della magistratura in sintonia con l’iniziativa delle Camere. Ma anche lUdc, con Volontè, saluta con favore il ricorso «che ferma il decreto di condanna a morte». Tuttavia, nel Pdl non sono mancati i distinguo. Si è astenuto Benedetto Della Vedova, liberal, ex radicale, perché giudica le sentenze «rispettose della Costituzione e di un senso profondo di umana giustizia». Come lui Giorgio La Malfa, Chiara Moroni («La politica si assuma le sue responsabilità»), Alfonso Papa, Enrico Costa, Antonio Pepe, Enrico Costa, Lella Golfo.
L’opposizione si è spaccata. L’Udc con la maggioranza. Italia dei valori unico gruppo a votare contro la sollevazione del conflitto di attribuzione al grido di «no a soluzioni pilatesche» (Di Pietro). Avrebbe votato contro anche il drappello di radicali, ma non lo ha potuto fare perché impegnato a occupare da giorni i locali della commissione di vigilanza Rai a Palazzo San Macuto. I democratici invece non hanno partecipato alla votazione, tutti, senza distinzione. Mala scelta è stata frutto di una mediazione non facile, dopo un serrato confronto interno con l’ala cattolica. Al termine, i teodem e rutelliani Binetti, Bobba, Carra, Calgaro, Lusetti, Mosella, Ria e Sarubbi parlano di «sofferta mediazione» e confermano di essere stati tentati dall’appoggiare il conflitto per esprimere un »fermo no a qualsiasi forma di eutanasia: vogliamo che Eluana viva». Ha prevalso la linea unitaria, con il pontiere Lusetti che alla fine è riuscito a convincere i colleghi che «è meglio incassare un risultato compatto del gruppo piuttosto che marcare singole differenze». Ecosì è avvenuto. Non acaso, il capogruppo del Pd, Antonello Soro, ha chiesto con una lettera al presidente Fini di prevedere alla ripresa dei lavori a settembre un’apposita sessione «per l’esame delle proposte di legge sul "Fine vita", idonee a colmare il vuoto legislativo». Su questo punto il Pdl non chiude le porte. «Sollevando il problema del conflitto di attribuzione – fa sapere il capogruppo Fabrizio Cicchitto – il Parlamento riafferma tutta la sua sovranità e si pone il problema di una legge sulla quale si aprirà un confronto che riguarda i suoi contenuti». La partita sul testamento biologico è solo rinviata.