Nutrizione, fiduciari e palliativi. La lunga lite sul testamento biologico

living willLiving willTestamento biologico: anche su questo siamo ultimi in Europa. Esiste già infatti in Danimarca, Germania, Olanda, Francia, Spagna, Belgio, Regno Unito. In Italia se n’è occupata la commissione sanità del senato per ben due legislature che hanno visto 11 disegni di legge studiati a lungo nel tentativo di trovare una mediazione e presentare un testo unico. Forse ora se ne riparlerà a settembre. I punti comuni tra i progetti di legge presentati dalla Casa delle libertà e dal centrosinistra erano la volontà di rafforzare il «consenso informato» da parte del paziente, la presenza di un fiduciario e il fatto d il d l Pd fo l il che in caso di urgenza e non sapendo quale volontà il malato abbia espresso i medici procedono nei trattamenti.

Ciò che sembra separare i disegni di legge – per esempio nel caso di quello presentato dall’onorevole Tomassini del Pdl, neo presidente della commissione sanità del Senato – riguarda i trattamenti di nutrizione e idratazione artificiali, quelli a cui, assieme a medicinali per evitare infezioni, emboli e crisi epilettiche, era sottoposta Eluana. Nell’ultimo ddl presentato, Tomassini infatti li esclude dai trattamenti che il paziente può rifiutare. Diversa la posizione del suo predecessore, senatore e medico Ignazio Marino. «L’idea parte dall’estensione dell`art. 32 della Costituzione secondo il quale non si può sottoporre una persona a cure contro la sua volontà». La sua proposta di legge, appena aggiornata e ripresentata, si basa sul fatto che bisogna adeguare la legge alle nuove conoscenze mediche; ma soprattutto l`Italia dovrebbe attuare la convenzione di Oviedo, già sottoscritta. La convenzione prevede che il medico prenda atto delle volontà del paziente anche se non può più esprimerle, e soprattutto che il malato possa cambiare idea, come fu il caso di Piergiorgio Welby, che prima accettò e poi chiese che gli fosse tolto il respiratore.

Il terzo punto di differenza concerne le cure palliative e le terapie del dolore, «perché in Italia ci sono 5 milioni di malati cronici che soffrono e pochi hospice». Maria Antonietta Coscioni, presidente dell’Associazione che da anni si batte per i diritti civili e di scelta dei malati – è deputato Pd in quota radicale- ha ripresentato un ddl sulla tutela della dignità della vita, sulle «volontà anticipate nei trattamenti sanitari che devono poter essere sospesi, idratazione e nutrizione comprese, su volontà del malato. Come ha fatto mio marito che ha rifiutato la tracheotomia quando non riusciva più a respirare. Era un suo diritto».