Staminali del cancro, si possono colpire

di Arnaldo D`Amico
BERLINO
Il tumore si può colpire alla fonte. Le staminali del cancro. Quel manipolo di cellule maligne che si moltiplicano all`infinito e disseminano il male nel corpo. Per la prima volta sono state aggredite direttamente, con precisione e falcidiate. Il risultato, ottenuto dopo appena cinque anni dalla scoperta delle staminali maligne (in genere passa molto più tempo dalla scoperta scientifica alle prime applicazioni pratiche), è stato illustrato a Berlino, al sesto congresso europeo sul tumore al seno e sottoposto cosi al vaglio degli esperti.
In sintesi ecco al valutazione: ci vogliono altre ricerche per affermare che è la cura del cancro al seno. Ma da subito appare evidente che è stata aperta una nuova strada per aggredire i tumori in genere. Sono già in corso infatti sperimentazioni umane sulle neoplasie di colon, prostata e polmone. Le donne su cui è stato provato il farmaco erano 45. tutte con tumore al seno in fase avanzata e del tipo più aggressivo che si manifesta in circa il 30 per cento dei casi. Si tratta delle neoplasie mammarie tipo "Erba e Erb2 positive" perché. come rivela un apposito test, le sue cellule sono molto sensibili allo stimolo di alcuni fattori di crescita.
Per questo tumore al seno si espande e si dissemina più rapidamente degli altri tipi. «Abbiamo misurato con tecniche radiologiche le dimensioni dei tumori e rilevato la percentuale di staminali cancerose presenti con una biopsia», ha spiegato Jenny Chang, direttore del centro di Senologia del Baylor College of Medicine di Houston nel Texas. «Poi abbiamo somministrato il farmaco per sei settimane e ripetuto le misurazioni. Le masse tumorali si sono ridotte. in media del 6o%, con una sensibile diminuzione delle staminali. Questo risultato non basta per dire che abbiamo la cura del tumore al seno. Intanto però ci indica una strada molto promettente per curare il tumore. Oggi nelle malate, prima o poi, si sviluppa una resistenza alla chemioterapia.

Ma questa poggia proprio sulle staminali del cancro. Avere un farmaco che diminuisce o blocca lo sviluppo della chemioresistenza sarebbe già un bel risultato. Comunque. la nostra ricerca dimostra che ogni trattamento del cancro avrà un effetto limitato, non definitivo, sino a che non saremo in grado di colpire le staminali del cancro». La nuova molecola, frutto della ricerca GlaxoSmithKline, si chiama lapatinib ed è il primo farmaco "intelligente" che si dà per bocca. E talmente piccolo che riesce – anche questo un primato – ad entrare nella cellula.
Qui blocca l`esecuzione del comando di moltiplicazione portato dai fattori di crescita, inceppando i complessi congegni molecolari Erbi e Erba. Il lapatinib. già autorizzato negli Usa per il trattamento in associazione con un chemioterapico dopo che si manifesta la resistenza ad altre cure, sta per entrare anche in Europa con la stessa indicazione americana. Il trattamento costa da 2 a 3 mila dollari al mese. Si attendono le ricerche che confermino il risultato portato a Berlino per somministrarlo come terapia iniziale.