Il Bundestag, il parlamento tedesco, venerdì scorso ha votato a larghissima maggioranza una modifica della legge sulla ricerca sulle cellule staminali embrionali che va incontro alle richieste della comunità scientifica.
E stato deciso di spostare il termine ultimo per le importazioni di cellule embrionali dall’estero dall`1 gennaio 2002 all’ 1 maggio 2007. Le motivazione tecniche risiedono nel fatto che la ricerca su cellule troppo «vecchie» rischia di produrre risultati meno significativi.
E poiché in Germania è proibito produrre cellule staminali embrionali, ai biologi tedeschi non resta che importare cellule staminali embrionali. Gli scienziati chiedevano, per la verità, di evitare ogni limite temporale.
Il Parlamento ha deciso, dopo ampia discussione, di spostare il termine, dal gennaio 2002 al maggio 2007. E, però, il dato politico quello forse più significativo.
Perché il Parlamento tedesco ha modificato la legge andando incontro alle richieste degli scienziati, anche se non le ha accolte in toto, e andando in direzione opposta alle richieste della Conferenza episcopale della Germania che, per bocca del suo presidente, Robert Zollitsch, aveva chiesto il divieto totale della ricerca sulle staminali embrionali. Il dato è tanto più significativo, perché a chiedere la modifica delle legge per andare incontro alla richiesta degli scienziati è stata la stessa cancelliera, la democristiana Angela Merkel.
Il voto ha un rilievo europeo. La minoranza di blocco, che fino a due anni fa, forte della presenza d’Italia e Germania ha cercato di impedire ogni tipo di ricerca sulle staminali embrionali nell’Unione si sta sgretolando. L’italia , col ministro Mussi, ha ritirato la sua firma due anni fa. E ora anche in Germania la posizione sulle staminali embrionali è diventata molto meno radicale.