L’embrione chimera e l’ennesimo anatema

di Corrado Augias

Caro Augias, al recente sondaggio di "Repubblica" su cosa pensino i lettori dell’esperimento "chimera" su materiale genetico uomo-animale, ho barrato "non so"; non sono in grado di giudicarne il contesto scientifico e l’essere un medico non mi aiuta più di tanto. Vedo però che in epoca di pecora Dolly, di procreazione assistita, di embrioni e cellule sta minali, c’è la tendenza, a tratti proterva, a lanciare opinioni partendo dai punti di vista più diversi. Pochi gli scienziati che si pronunciano, molti i protagonisti più disparati. La Storia insegna che, quando politica e religione si interessano di scienza, non ne esce mai niente di buono. Sappiamo come finirono al tempo la vicenda di Galileo e come non sia ancora finita quella di Darwin. Non sappiamo se e quanto sarebbe stato più rapido il già veloce sviluppo delle scienze, se esse non fossero state imbrigliate e talora avversate da interessi non scientifici. Ogni volta che si ha un’evoluzione (evito la parola progresso) della scienza in campi che vanno ad investire l’etica, scattano freni che sembrano obbedire all’interesse immediato, ma sicuramente non scientifico, di chili aziona. Alla lunga poi si arriva sempre o ad una smentita proveniente dalla scienza stessa – inappellabile pertanto – o ad una magra figura da parte di chi aveva frenato. Dico che se è un paese come l’Inghilterra a indagare su certe possibilità, è meglio per tutti.  

Giovanni Moschini giovanni.moschini4@tin.it

Il tema è delicato, giustamente il nostro lettore scrive che dovrebbero parlare solo gli specialisti. Non sono argomenti da lasciare alle strumentalizzazioni politiche o ideologiche. Ricalco, nelle brevi note che seguono, l’opinione del professor Umberto Veronesi medico e uomo di scienza impegnato nella ricerca. La prima cosa di cui bisogna rendersi conto è che la scoperta delle cellule staminali è stata in medicina una vera rivoluzione, la più importante dopo quella del Dna. La vita umana si sta allungando e per conseguenza certe malattie della senilità, prima rare, sono oggi molto più diffuse: Parkinson e Alzheimer in primo luogo. Di recente papa Ratzinger ha che gli scienziati senza Dio sono una minaccia per l’umanità. L’anatema andrebbe precisato: quale Dio? La scienza è una e i suoi risultati valgono per tutta l’umanità; gli dei invece sono molti e non tutti chiedono ai loro fedeli le stesse cose. Uno scienziato musulmano o induista è una minaccia per l’umanità? Uno scienziato ateo è meno raccomandabile di uno credente? La differenza che conta di più, ritengo, è tra buoni e cattivi scienziati. Veronesi, per esempio, non è credente, che io sappia. Questo intacca forse la sua statura etica? L’esperimento detto "chimera" in un certo senso era già stato anticipato anni fa proprio da Veronesi, allora (e brevemente) ministro della Sanità. La novità è che in Inghilterra si è preso un ovulo non di donna ma di mucca; svuotatolo, vi si inserisce il Dna del paziente. Si ottengono staminali senza rischio di clonazione a fini riproduttivi perché, anche se ci fosse lo scienziato pazzo di Frankenstein, la natura stessa a un certo punto ferma il processo per la stessa semplice ragione per cui un mulo (incrocio di asino e cavallo) non può generare.