Binetti: “Idea contro natura” I radicali: “Aiuto alla ricerca”

L`idea di embrioni metà umani e metà animali suscita un dibattito acceso fra scienziati, politici, religiosi, osservatori del costume. Paola Binetti, senatrice della Margherita esperta di Bioetica ed ex presidente del comitato Scienza e Vita, avanza tre obiezioni: «Primo: la commistione umano-animale suscita perplessità viscerale. Secondo: gli scienziati hanno detto che si porranno dei limiti e dopo 14 giorni distruggeranno l`embrione. Ma crediamo veramente che non arriverà presto un altro scienziato desideroso di superare questo limite? La scienza preme, e non dispone di forme di autocontrollo che le pongano dei limiti. Terzo motivo: chi ci dice che risultati ottenuti su un embrione ibrido siano generalizzabili all`uomo? Gli embrioni ibridi hanno caratteristiche diverse dall`uomo vero e proprio». Per Domenico Di Virgilio, responsabile Sanità di Forza Italia, la notizia è allarmante: «E un procedimento contro le leggi naturali, giuridiche ed etiche. La legge 40, il Comitato italiano di Bioetica e il Parlamento europeo si sono sempre espressi contro la sperimentazione sugli embrioni umani. Creare embrioni "misti" è una mancanza di rispetto per le leggi naturali». Francesco D`Agostino, presidente onorario del Comitato nazionale di bioetica, denuncia «la manipolazione di cui è stata vittima l`opinione pubblica britannica» e ricorda che «i formidabili interessi economici possono finire per inquinare la bioetica, che in realtà dovrebbe essere sempre difesa da queste forme di ipocrisia». Di segno opposto il giudizio dell`associazione Luca Coscioni. Peri dirigenti è «una notizia doppiamente positiva. Da una parte perché si apre una concreta strada di ricerca contro malattie, come Alzheimer e Parkinson, che colpiscono decine di milioni di persone. Dall`altra perché si crea una soluzione alternativa a quella di incoraggiare migliaia di donne a donare i loro ovociti».