“E` l`unico modo per aiutare chi soffre”

"Temere la scienza è da ignoranti"

«Nessuno vuole usare questi embrioni per produrre bambini chimera. Obiettivo degli scienziati inglesi è solo prendere le cellule staminali, metterle sotto al microscopio e studiare finalmente malattie come Alzheimer, il Parkinson e sclerosi laterale amiotrofica». Per Giuseppe Novelli, professore di Genetica medica all`università romana di Tor Vergata, l`allarme intorno all`esperimento inglese è eccessivo. La commistione fra uomo e animale ci impressiona. «Nessuno di questi embrioni finirà nell`utero di una donna. Nonne nascerà alcun bambino a metà fra uomo e mucca. Le in- compatibilità tra il nucleo della cellula e la parte circostante, il citoplasma, sono troppo grandi: il feto non si svilupperebbe mai. L`obiettivo dei ricercatori inglesi è solo quello di ottenere staminali. È per questo che gli scienziati si sono posti il limite dei 14 giorni, termine oltre il quale impedire lo sviluppo dell`embrione. L`uso degli ovociti animali è imposto dalla carenza di quelli umani». Ma è così importante per la scienza disporre di staminali simili? «Se oggi volessi studiare l`Alzheimer per capire le basi biologiche della malattia, di quali strumenti disporrei? Ho il  paziente, ma non posso fare sperimentazioni su di lui. Potrei analizzare le cellule del suo sistema nervoso, ma come ottenerle? Non posso certo entrare nella sua testa e prelevarle dal cervello. La realtà è che non esiste alcun modello su cui studiare l` Alzheimer, e questo ovviamente ostacola la messa a punto di una cura». Perché sono state scelte queste malattie, e non altre? «Le malattie di origine genetica che possono trarre beneficio dalla ricerca sulle staminali sono molte, ma Alzheimer, Parkinson e sclerosi laterale amiotrofica hanno la caratteristica di svilupparsi in età adul ta. Non possiamo quindi studiarle sugli embrioni umani. Essendo questi ancora sani: non saremmo capaci di identificarli». Ricerche simili potrebbe estendersi anche in Italia? «Una decina di laboratori avrebbero le competenze adatte, ma la legge in Italia vieta di seguire l`esempio britannico. Questo ci penalizza, perché siamo costretti a importare staminali dall`estero e siamo tagliati fuori da molti progetti finanziati dall` Unione Europea. La mia opinione è che la ricerca non dovrebbe mai fare paura. Quando c`è, questa paura è dettata dall`ignoranza».