Cure palliative, fissati gli standard

di Marco Bellinazzo
Sanità/Dal ministero i livelli minimi: adeguamento per le Regioni entro il 2008
Roma – Il ministero della Salute fissa gli standard per le cure palliative. Con il decreto 22 febbraio 2007, n. 43 – pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” n. 81 del 6 aprile – trova così attuazione l’articolo 1, comma 169, della Finanziaria 2005 (legge 311/04), che affidava allo Stato e alle Regioni il compito di definire i livelli, qualitativi e quantitativi minimi, di assistenza ai malati terminali. Le Autonomie dovranno adesso adeguare le proprie strutture entro il 2008 e garantire l’informazione ai cittadini e agli operatori sull’istituzione della “Rete di assistenza palliativa”, sulla localizzazione dei servizi e delle strutture, sull’assistenza erogata e sulle modalità di accesso.

Il decreto 43/07 descrive una serie di indicatori per garantire un’efficace assistenza, in hospice o a domicilio, ai malati terminali, in particolare di tumore. In primo luogo, viene sancito l’obbligo per le strutture sanitarie di raggiungere annualmente un rapporto tra il numero di pazienti presi in carico dalla Rete di cure palliative e il numero di pazienti deceduti per malattia oncologica, non inferiore al 65 per cento. Le strutture ospedaliere saranno tenute, a tal fine, a mettere a disposizione un posto letto ogni 56 pazienti. L’obiettivo posto dal decreto è comunque quello di spingere le regioni a incrementare progressivamente la dotazione di posti letto per la degenza presso strutture dedicate ai malati terminali. Per scongiurare la formazione di liste d’attesa – data la gravità delle condizioni dei pazienti – il decreto 43 dispone poi che non dovranno trascorrere più di tre giorni tra la richiesta di assistenza e la “presa in carico” dell’ammalato. Con questi tempi dovranno essere esaudite l’80% delle richieste di assistenza a domicilio e il 40% di quelle relative a ricoveri. Quanto a questi ultimi, lo scopo perseguito dal provvedimento del ministero della Salute è quello di ridurre il numero dei ricoveri di durata inferiore a sette giorni (sotto il 20% del totale) e di quelli di durate superiore a 30 giorni (sotto il 25% del totale delle degenze). Con la definizione degli standard minimi il Governo punta ad aumentare e a migliorare l’uso di oppiacei a scopo terapeutico, per cui – come risulta da un’indagine di “Altroconsumo” – l’Italia è al penultimo posto nell’Unione Europea, seguita soltanto dalla Grecia.