Eutanasia. esiste o no il diritto del paziente a rifiutare la terapia? Interrogazione al ministro della salute.

Interrogazione a risposta immediata dell’on. Donatella Poretti della Rosa
nel Pugno, al ministero della Salute, che rispondera’ in commissione Affari Sociali giovedi’ 28 settembre.

Qui il testo integrale dell’interrogazione:
http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=155963

Sintesi dell’interrogazione

La cronaca degli ultimi giorni ha registrato un dibattito sull’eutanasia a
partire dal caso di Piergiorgio Welby, malato di distrofia muscolare, che ha
scritto una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per
sollevare la necessita’ di una “morte opportuna” trovandosi oggi nella
situazione di vivere cio’ “che non è più vita ma solo un testardo e
insensato accanimento nel mantenere attive delle funzioni biologiche.”.

Nella sua risposta il presidente Napolitano ha raccolto il messaggio di
tragica sofferenza con sincera comprensione e solidarieta, invitando le
istituzioni al confronto

Pur non avendo una legge in Italia che regolamenti l’eutanasia e neppure il
testamento biologico, in molte occasioni si è ribadito il diritto del
paziente a rifiutare la terapia, anche se questo può comportare la morte.
Inoltre, si individua nel consenso della persona l’unico fondamento
giuridico posto alla base della liceita’ dell’attivita’ medica: non
riconosce ad essa altra legittimazione se non la volonta’ della persona.

Premessa l’esistenza, nella nostra Costituzione, del diritto dell’incapace,
come di chiunque altro, a non esser destinatario di trattamenti sanitari che
non abbia voluto prima che si verificasse la causa di incapacita’. Diritto
ripreso anche nella Convenzione di Oviedo secondo la quale (art. 9) il
medico deve tener conto dei desideri precedentemente espressi dal paziente
quando si trova in una situazione di incapacità di intendere e di volere.

Essendo lucido e cosciente, Piergiorgio Welby se lo vorra’ potrà chiedere ai
medici di sospendere la terapia, cioè la ventilazione meccanica, in accordo
con le norme sul consenso informato e con le previsioni della Convenzione di
Oviedo. In caso di richiesta esplicita, toccherebbe ai medici motivare un
eventuale rifiuto, aprendo la strada ad un pronunciamento della
magistratura.

PER SAPERE:

1. Cosa intende fare il ministro, anche a seguito dell’impegno del Governo
dichiarato per la lotta al dolore, per far rispettare il principio assoluto
del rispetto della volonta’ della persona.

2. Se il ministro intende appurare, con una indagine conoscitiva, se e
quanto e’ praticata in Italia l’eutanasia clandestina passiva ed attiva,
volontaria ed involontaria.