La Regione, infatti, gli ha fornito un «comunicatore simbolico» ossia uno strumento computerizzato grazie al quale, fissando una «tastiera» riprodotta sullo schermo le parole composte vengono sintetizzate da una voce elettronica. Un traguardo per l’uomo, costretto su una sedia a rotella dalla sclerosi laterale amiotrofica, e un motivo di soddisfazione per Associazione Luca Coscioni e Radicali Lucani che hanno condotto una battaglia per far ottenere lo strumento al malato.
La fornitura del comunicatore a cura del servizio sanitario non è infatti, prevista e la giunta regionale ha dovuto approvare una delibera apposita (e lo ha fatto con voto unanime) per rendere questo sogno possibile. Una battaglia condotta sotto lo slogan di «Libertà di parola», che vide lo stesso Luca Coscioni, ancora in vita all’epoca affetto proprio da questa malattia, scendere in campo. «Essere privati della parola, disse, vuol dire essere privati della vita.
La mia voce è oggi quella di un sintetizzatore vocale e l’obiettivo del progetto “Libertà di Parola” è quello di assicurare ai malati e ai disabili muti, come i malati di sclerosi laterale amiotrofica e non solo, tutti gli strumenti di una possibile forma di espressione con il mondo esterno messi a disposizione dalla moderna tecnologia». (g.riv.)